Cristo e i dottori, ambito di Crespi (1665-1747)













in vendita
- Epoca : 17° secolo -1600
- Stile : Altri stili
- Altezza : 80cm
- Larghezza : 70cm
- Materiale : Olio su tela
- Prezzo: 3800€
- antiquario
Ars Antiqua srl - Telefono: +39 02 29529057
- Cellulare: 393664680856
- Milano,Italy
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Descrizione Dettagliata
Ambito di Giuseppe Maria Crespi (Bologna, 1665 –1747)
Cristo tra i dottori
Olio su tela, cm 80 x 70 – con cornice 93 x 82
L’opera analizzata raffigura il Ritrovamento di Gesù al Tempio, anche chiamato Gesù tra i Dottori, episodio narrato nel Vangelo di Luca (2,41-50), l'unico descritto dai vangeli riguardante la tarda infanzia di Gesù. Secondo il testo neotestamentario Maria e Giuseppe, si recavano ogni anno in pellegrinaggio a Gerusalemme per la festa della Pasqua ebraica. Gesù all'età di dodici anni li seguì, ma, all'insaputa dei genitori, nel giorno del loro ritorno si fermò al Tempio per intrattenersi con i Dottori della Legge. Maria e Giuseppe lo ritrovarono solo dopo tre giorni nel Tempio intento a conversare con gli anziani, stupendosi della sua conoscenza delle Scritture, data la sua giovane età. Ammonito da Maria, Gesù replicò "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?".
Il dipinto riproduce un’opera di medesimo soggetto realizzata da Giuseppe Maria Crespi conservata presso Fondazione Cariplo. Nell’opera i genitori di Cristo sono raffigurati nell’angolo a destra; Maria osserva meravigliata suo figlio che si alza dalla cattedra, discutendo animatamente con i Dottori radunati sotto di lui ed intenti a consultare le Sacre Scritture. Giuseppe lo indica deciso, mentre conversa con la moglie con sguardo severo. Le figure sono collocate in spazi ampi, all’interno di architetture grandiose ed imponenti, che richiamano i modelli del quadraturismo, genere pittorico assai in voga all’epoca consistente nella realizzazione di quadrature, ovvero di architetture dipinte entro una rigorosa intelaiatura prospettica e illusionistica. L’accentuato chiaroscuro, le tonalità accese, la vena drammatica che contraddistingue i personaggi, una certa propensione a caratterizzare i personaggi, sono propri della produzione del Crespi. In particolare, si nota la vicinanza con alcune opere collocabili dopo il 1710, come la Missione Gesuitica del Detroit Institute of Art. Si dovrebbe quindi trattare di un’opera da ascrivere all’interno della produzione dell’età matura dell’artista, dove il linguaggio si fa personale e carico di pathos.
Pittore italiano di scuola bolognese, soprannominato fin da giovanissimo "lo Spagnolo" o "lo Spagnoletto" per la sua abitudine di vestire abiti attillati all'uso spagnolesco, il Crespi riceve la sua prima formazione presso il pittore A.M. Toni per poi passare alla scuola del Canuti e, in seguito, frequentò l'Accademia del nudo dell'atelier di Cignani. Poi, finanziato dal ricco mecenate bolognese Giovanni Ricci, compie la seconda parte della sua formazione studiando, in giro per il nord Italia, le grandi opere della scuola emiliana del tardo Rinascimento (Correggio, Federico Barocci) e venendo a contatto con la coloristica veneziana che lo influenzerà particolarmente. Pittore molto versatile nella scelta degli episodi rappresentati, esplora tutta la pittura, dalla sacra alla pittura di genere fino alla ritrattistica, creando opere originali, nel pieno recupero di alcuni elementi del naturalismo popolaresco. Tra il 1700 e il 1705 Crespi lavora per Eugenio di Savoia, mentre successivamente diverrà poi suo mecenate il principe Ferdinando de' Medici. Collabora attivamente con l'Accademia Clementina a Bologna e nel 1740 riceve la nomina di cavaliere da papa Benedetto XIV nel 1740.
Con Ars Antiqua è possibile dilazionare tutti gli importi fino a € 5.000 a TASSO ZERO, per un totale di 12 RATE.
Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 375 per 12 mesi.
Es. Tot. € 3.600 = Rata mensile € 720 per 5 mesi.
Per importi superiori a € 5.000 o per una maggiore dilazione nel tempo (oltre 12 rate), possiamo fornire un pagamento personalizzato.
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Olio su tela, cm 80 x 70 – con cornice 93 x 82
L’opera analizzata raffigura il Ritrovamento di Gesù al Tempio, anche chiamato Gesù tra i Dottori, episodio narrato nel Vangelo di Luca (2,41-50), l'unico descritto dai vangeli riguardante la tarda infanzia di Gesù. Secondo il testo neotestamentario Maria e Giuseppe, si recavano ogni anno in pellegrinaggio a Gerusalemme per la festa della Pasqua ebraica. Gesù all'età di dodici anni li seguì, ma, all'insaputa dei genitori, nel giorno del loro ritorno si fermò al Tempio per intrattenersi con i Dottori della Legge. Maria e Giuseppe lo ritrovarono solo dopo tre giorni nel Tempio intento a conversare con gli anziani, stupendosi della sua conoscenza delle Scritture, data la sua giovane età. Ammonito da Maria, Gesù replicò "Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?".
Il dipinto riproduce un’opera di medesimo soggetto realizzata da Giuseppe Maria Crespi conservata presso Fondazione Cariplo. Nell’opera i genitori di Cristo sono raffigurati nell’angolo a destra; Maria osserva meravigliata suo figlio che si alza dalla cattedra, discutendo animatamente con i Dottori radunati sotto di lui ed intenti a consultare le Sacre Scritture. Giuseppe lo indica deciso, mentre conversa con la moglie con sguardo severo. Le figure sono collocate in spazi ampi, all’interno di architetture grandiose ed imponenti, che richiamano i modelli del quadraturismo, genere pittorico assai in voga all’epoca consistente nella realizzazione di quadrature, ovvero di architetture dipinte entro una rigorosa intelaiatura prospettica e illusionistica. L’accentuato chiaroscuro, le tonalità accese, la vena drammatica che contraddistingue i personaggi, una certa propensione a caratterizzare i personaggi, sono propri della produzione del Crespi. In particolare, si nota la vicinanza con alcune opere collocabili dopo il 1710, come la Missione Gesuitica del Detroit Institute of Art. Si dovrebbe quindi trattare di un’opera da ascrivere all’interno della produzione dell’età matura dell’artista, dove il linguaggio si fa personale e carico di pathos.
Pittore italiano di scuola bolognese, soprannominato fin da giovanissimo "lo Spagnolo" o "lo Spagnoletto" per la sua abitudine di vestire abiti attillati all'uso spagnolesco, il Crespi riceve la sua prima formazione presso il pittore A.M. Toni per poi passare alla scuola del Canuti e, in seguito, frequentò l'Accademia del nudo dell'atelier di Cignani. Poi, finanziato dal ricco mecenate bolognese Giovanni Ricci, compie la seconda parte della sua formazione studiando, in giro per il nord Italia, le grandi opere della scuola emiliana del tardo Rinascimento (Correggio, Federico Barocci) e venendo a contatto con la coloristica veneziana che lo influenzerà particolarmente. Pittore molto versatile nella scelta degli episodi rappresentati, esplora tutta la pittura, dalla sacra alla pittura di genere fino alla ritrattistica, creando opere originali, nel pieno recupero di alcuni elementi del naturalismo popolaresco. Tra il 1700 e il 1705 Crespi lavora per Eugenio di Savoia, mentre successivamente diverrà poi suo mecenate il principe Ferdinando de' Medici. Collabora attivamente con l'Accademia Clementina a Bologna e nel 1740 riceve la nomina di cavaliere da papa Benedetto XIV nel 1740.
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