Figura di Santa, ambito di Simon Vouet (Parigi 1590 -1649)


in vendita
- Epoca : 17° secolo -1600
- Stile : Altri stili
- Altezza : 41cm
- Larghezza : 31cm
- Materiale : Olio su tela
- Prezzo: 2400€
- antiquario
Ars Antiqua srl - Telefono: +39 02 29529057
- Cellulare: 393664680856
- Milano,Italy
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Descrizione Dettagliata
Cerchia di Simon Vouet (Parigi 1590 -1649)
Figura di Santa
Olio su tela, cm 41 x 31 - con cornice cm 59 x 64
L'opera qui analizzata propone il ritratto di profilo di una giovane figura; probabilmente da identificare con il profilo di una giovane Santa. L'opera evidenzia forti consonanze stilistiche e formali con il dipinto raffigurante santa Caterina d'Alessandria conservato a Roma, presso il palazzo del Quirinale, realizzata da Simon Vouet tra il 1615-16. L'artista francese si formò in Italia (1613-27), a contatto inizialmente col mondo caravaggesco e al ritorno in Francia divenne pittore di corte, ricevendo commissioni da Luigi XIII e dal cardinale Richelieu, introducendo il gusto del Barocco italiano. Fu suo padre, il pittore Laurent Vouet, ad insegnargli i primi rudimenti dell'arte, ed egli, agli inizi, si dedicò all'esecuzione di ritratti. Dopo un primo viaggio in Inghilterra, fece parte del seguito del barone di Sancy, ambasciatore di Francia a Costantinopoli. Iniziò poi un lungo soggiorno in Italia, visitando Venezia e Roma. Dal 1620 al 1622, fu a Genova al servizio della famiglia del principe Doria e lavorò anche per il cardinale Barberini, futuro papa Urbano VIII. A Roma, infine, Vouet riscosse un successo talmente vasto che, nel 1624, fu posto a capo dell'Accademia di San Luca. Il ciclo di San Francesco in San Lorenzo in Lucina è la commissione che sancisce il suo successo romano. Ma nel 1627 dovette rientrare improvvisamente in patria per le pressanti richieste del duca di Béthunes. Fu così che Vouet importò in Francia lo stile barocco italiano, in particolare quello di Paolo Veronese, del Tiziano e dei Carracci, adattandolo alle grandi decorazioni dell'epoca di Luigi XIII e di Richelieu. Fu nominato primo pittore del re, e lo stesso Luigi XIII gli commissionò ritratti, cartoni per le tappezzerie e pitture per i palazzi del Louvre, del Lussemburgo e per il Castello di Saint-Germain-en-Laye. Nel 1632, lavorò ai cantieri del Cardinale Richelieu nel palazzo cardinalizio (attuale Palais-Royal) e nel Castello della Malmaison. Nel 1631 decorò il Castello del presidente de Fourcy a Chessy, l'hôtel Bullion, il Castello del Maresciallo d'Effiat a Chilly, nonché il palazzo del duca d'Aumont, la cappella Séguier e la galleria del Castello di Wideville. Simon Vouet rappresentò quindi la pittura barocca francese, divenendone artista emblematico.
Figura di Santa
Olio su tela, cm 41 x 31 - con cornice cm 59 x 64
L'opera qui analizzata propone il ritratto di profilo di una giovane figura; probabilmente da identificare con il profilo di una giovane Santa. L'opera evidenzia forti consonanze stilistiche e formali con il dipinto raffigurante santa Caterina d'Alessandria conservato a Roma, presso il palazzo del Quirinale, realizzata da Simon Vouet tra il 1615-16. L'artista francese si formò in Italia (1613-27), a contatto inizialmente col mondo caravaggesco e al ritorno in Francia divenne pittore di corte, ricevendo commissioni da Luigi XIII e dal cardinale Richelieu, introducendo il gusto del Barocco italiano. Fu suo padre, il pittore Laurent Vouet, ad insegnargli i primi rudimenti dell'arte, ed egli, agli inizi, si dedicò all'esecuzione di ritratti. Dopo un primo viaggio in Inghilterra, fece parte del seguito del barone di Sancy, ambasciatore di Francia a Costantinopoli. Iniziò poi un lungo soggiorno in Italia, visitando Venezia e Roma. Dal 1620 al 1622, fu a Genova al servizio della famiglia del principe Doria e lavorò anche per il cardinale Barberini, futuro papa Urbano VIII. A Roma, infine, Vouet riscosse un successo talmente vasto che, nel 1624, fu posto a capo dell'Accademia di San Luca. Il ciclo di San Francesco in San Lorenzo in Lucina è la commissione che sancisce il suo successo romano. Ma nel 1627 dovette rientrare improvvisamente in patria per le pressanti richieste del duca di Béthunes. Fu così che Vouet importò in Francia lo stile barocco italiano, in particolare quello di Paolo Veronese, del Tiziano e dei Carracci, adattandolo alle grandi decorazioni dell'epoca di Luigi XIII e di Richelieu. Fu nominato primo pittore del re, e lo stesso Luigi XIII gli commissionò ritratti, cartoni per le tappezzerie e pitture per i palazzi del Louvre, del Lussemburgo e per il Castello di Saint-Germain-en-Laye. Nel 1632, lavorò ai cantieri del Cardinale Richelieu nel palazzo cardinalizio (attuale Palais-Royal) e nel Castello della Malmaison. Nel 1631 decorò il Castello del presidente de Fourcy a Chessy, l'hôtel Bullion, il Castello del Maresciallo d'Effiat a Chilly, nonché il palazzo del duca d'Aumont, la cappella Séguier e la galleria del Castello di Wideville. Simon Vouet rappresentò quindi la pittura barocca francese, divenendone artista emblematico.