George Clarkson Stanfield, Veduta di Venezia

















in vendita
- Epoca : 19° secolo - 1800
- Stile : Altri stili
- Altezza : 61.5cm
- Larghezza : 107cm
- Materiale : Olio su tela
- Prezzo: 6800€
- antiquario
Ars Antiqua srl - Telefono: +39 02 29529057
- Cellulare: 393664680856
- Milano,Italy
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Descrizione Dettagliata
George Clarkson Stanfield (Londra, 1828 – 1878)
Venezia, veduta con la chiesa di S. Pietro di Castello
Olio su tela, cm 61,5 x 107
Con cornice, cm 73 x 119
Firmato e datato 1873
L’opera in esame raffigura una veduta dall’ampio canale che separa l’isola di San Pietro di Castello dalla città di Venezia; la basilica omonima che si intravede sullo sfondo è riconoscibile per le caratteristiche vetrate a mezzaluna che si aprono nelle murature delle navate laterali, le absidi circolari, la cupola di stampo bizantino che ricorda quelle minori di Santa Sofia a Costantinopoli e il campanile, opera di Mauro Codussi. San Pietro di Castello è un isolotto posto all'estremità orientale della Piazza San Marco e compreso nel sestiere di Castello. Anticamente noto come Olivòlo (forse perché vi si coltivavano ulivi, o per la forma che ricorda vagamente quella di un'oliva), rappresenta con Rialto e altri isole minori uno dei primi insediamenti della Laguna Veneta ed ebbe una propria diocesi, in seguito trasformata nel Patriarcato di Venezia. Anche dopo la formazione dell'attuale Venezia, rimane a lungo separata dal resto della città dall'ampio canale di San Pietro. A partire dall'Ottocento i collegamenti sono assicurati da due ponti di legno: il ponte di San Pietro e il ponte di Quintavalle. Il doge Antonio Contarini nel 1556 nomina Andrea Palladio in qualità di architetto della fabbrica, affidandogli il suo primo lavoro importante per la Serenissima: egli proporrà un progetto per la facciata a tre ordini, solo in parte rispettato. Il campanile iniziato nel 1463, danneggiato da un fulmine, viene ricostruito nel 1482 ad opera di Mauro Codussi che utilizza come materiale la pietra d'Istria.
Il presente può essere attribuito al pittore inglese George Clarkson Stanfield (1828-1878), secondo figlio del secondo matrimonio di William Clarkson Stanfield(Sunderland, 1793- Londra, 1867), pittore di marine e uno dei fondatori della Società degli Artisti Britannici.
Nato a Londra nel 1828 si forma nell’atelier del padre e come ila padre realizza principalmente vedute topografiche dipinte durante le sue visite nella valle del Reno, in Svizzera e nei laghi italiani.
Stanfield espose, a partire dall'età di sedici anni, alla Royal Academy dal 1844 al 1876 (per un totale di 49 opere) e alla British Institution dal 1844 al 1867 (per un totale di 73 opere).
Venezia, veduta con la chiesa di S. Pietro di Castello
Olio su tela, cm 61,5 x 107
Con cornice, cm 73 x 119
Firmato e datato 1873
L’opera in esame raffigura una veduta dall’ampio canale che separa l’isola di San Pietro di Castello dalla città di Venezia; la basilica omonima che si intravede sullo sfondo è riconoscibile per le caratteristiche vetrate a mezzaluna che si aprono nelle murature delle navate laterali, le absidi circolari, la cupola di stampo bizantino che ricorda quelle minori di Santa Sofia a Costantinopoli e il campanile, opera di Mauro Codussi. San Pietro di Castello è un isolotto posto all'estremità orientale della Piazza San Marco e compreso nel sestiere di Castello. Anticamente noto come Olivòlo (forse perché vi si coltivavano ulivi, o per la forma che ricorda vagamente quella di un'oliva), rappresenta con Rialto e altri isole minori uno dei primi insediamenti della Laguna Veneta ed ebbe una propria diocesi, in seguito trasformata nel Patriarcato di Venezia. Anche dopo la formazione dell'attuale Venezia, rimane a lungo separata dal resto della città dall'ampio canale di San Pietro. A partire dall'Ottocento i collegamenti sono assicurati da due ponti di legno: il ponte di San Pietro e il ponte di Quintavalle. Il doge Antonio Contarini nel 1556 nomina Andrea Palladio in qualità di architetto della fabbrica, affidandogli il suo primo lavoro importante per la Serenissima: egli proporrà un progetto per la facciata a tre ordini, solo in parte rispettato. Il campanile iniziato nel 1463, danneggiato da un fulmine, viene ricostruito nel 1482 ad opera di Mauro Codussi che utilizza come materiale la pietra d'Istria.
Il presente può essere attribuito al pittore inglese George Clarkson Stanfield (1828-1878), secondo figlio del secondo matrimonio di William Clarkson Stanfield(Sunderland, 1793- Londra, 1867), pittore di marine e uno dei fondatori della Società degli Artisti Britannici.
Nato a Londra nel 1828 si forma nell’atelier del padre e come ila padre realizza principalmente vedute topografiche dipinte durante le sue visite nella valle del Reno, in Svizzera e nei laghi italiani.
Stanfield espose, a partire dall'età di sedici anni, alla Royal Academy dal 1844 al 1876 (per un totale di 49 opere) e alla British Institution dal 1844 al 1867 (per un totale di 73 opere).