Johannes Lingelbach (1622-1647), Paesaggio e scena portuale









in vendita
- Epoca : 17° secolo -1600
- Stile : Altri stili
- Altezza : 18cm
- Larghezza : 26cm
- Materiale : Olio su tavola
- Prezzo: 3600€
- antiquario
Ars Antiqua srl - Telefono: +39 02 29529057
- Cellulare: 393664680856
- Milano,Italy
- Contatta l'antiquario
- Fai un'offerta
- Vedi tutti gli oggetti
- Stampa
Descrizione Dettagliata
Johannes Lingelbach, o Jan (Francoforte sul Meno, 1622 – Amsterdam 1674)
Paesaggio fluviale
Olio su tavola, cm 18 x 26
Con cornice, cm 24 x 32,5
Il monogramma tracciato sulla piccola botte al centro della composizione permette di attribuire il presente dipinto al pittore fiammingo Johannes Lingelbach (Francoforte sul Meno, 1622 – Amsterdam 1674).
Nato nel 1622 in Germania si trasferisce con la famiglia nel 1634 ad Amsterdam, dove visse e lavorò per tutta la sua vita tranne per un piccolo soggiorno francese e romano.
Con molta probabilità si forma presso la bottega di Karel Dujardin (Amsterdam, 1622 (o 1626) – Venezia 1678), noto soprattutto come bambocciante, come pittore di tematiche naturali e animali, ma è stimato per lo più come paesaggista presenta a Roma nel 1642.
Nella città Eterna, dopo un breve periodo in Francia, è registrato anche Johannes; la sua presenza è documentata negli anni dal 1646 al 1649, anche se probabilmente si trovava già in questa città dal 1644. Qui conosce l’opera dei maestri “bamboccianti”, primo fra tutti Pieter van Laer, detto il Bamboccio (Haarlem, 1599 circa – Haarlem, 30 giugno 1675), attivo a Roma tra il 1625 e il 1639.
L'artista lasciò Roma nel 1650 e nel 1653 fece ritorno ad Amsterdam, dove rimase fino alla morte. Collaborò, inoltre, con altri artisti come Meindert Hobbema, Jacob van Ruisdae, Jan Hackaer, Philips Koninck, Jan Wijnants, Adriaen Verboom, Daniël de Blieck ed altri.
Lingelbach abbraccia la poetica dei bamboccianti dipingendo prevalentemente paesaggi italiani e scene popolari inserite in paesaggi immaginari, simili a quelli della campagna romana (le cosiddette Bambocciate), basandosi sugli schizzi presi dal vero. Una volta tornato dal viaggio in Italia incomincia a dipingere tele di grande formato e composizioni più grandi ed audaci, prevalentemente marine ma anche battaglie, che denotano la conoscenza approfondita delle opere di Viviano Codazzi (Bergamo, 1604 circa – Roma, 5 novembre 1670).
La presente tavoletta, che per formato e supporto appartiene ipoteticamente al primo periodo di produzione, presenta una scena portuale che si inserisce perfettamente nella produzione della scuola pittorica dei bamboccianti, come testimonia anche il trattamento dei volti in modo caricaturale.
Occorre aggiungere che il suo uso del colore sia stato influenzato da Caravaggio, per il delicato uso del chiaroscuro, come accade nel presente dipinto dove la scena illuminata nella parte centrale è in contrapposizione allo sfondo della città.
Paesaggio fluviale
Olio su tavola, cm 18 x 26
Con cornice, cm 24 x 32,5
Il monogramma tracciato sulla piccola botte al centro della composizione permette di attribuire il presente dipinto al pittore fiammingo Johannes Lingelbach (Francoforte sul Meno, 1622 – Amsterdam 1674).
Nato nel 1622 in Germania si trasferisce con la famiglia nel 1634 ad Amsterdam, dove visse e lavorò per tutta la sua vita tranne per un piccolo soggiorno francese e romano.
Con molta probabilità si forma presso la bottega di Karel Dujardin (Amsterdam, 1622 (o 1626) – Venezia 1678), noto soprattutto come bambocciante, come pittore di tematiche naturali e animali, ma è stimato per lo più come paesaggista presenta a Roma nel 1642.
Nella città Eterna, dopo un breve periodo in Francia, è registrato anche Johannes; la sua presenza è documentata negli anni dal 1646 al 1649, anche se probabilmente si trovava già in questa città dal 1644. Qui conosce l’opera dei maestri “bamboccianti”, primo fra tutti Pieter van Laer, detto il Bamboccio (Haarlem, 1599 circa – Haarlem, 30 giugno 1675), attivo a Roma tra il 1625 e il 1639.
L'artista lasciò Roma nel 1650 e nel 1653 fece ritorno ad Amsterdam, dove rimase fino alla morte. Collaborò, inoltre, con altri artisti come Meindert Hobbema, Jacob van Ruisdae, Jan Hackaer, Philips Koninck, Jan Wijnants, Adriaen Verboom, Daniël de Blieck ed altri.
Lingelbach abbraccia la poetica dei bamboccianti dipingendo prevalentemente paesaggi italiani e scene popolari inserite in paesaggi immaginari, simili a quelli della campagna romana (le cosiddette Bambocciate), basandosi sugli schizzi presi dal vero. Una volta tornato dal viaggio in Italia incomincia a dipingere tele di grande formato e composizioni più grandi ed audaci, prevalentemente marine ma anche battaglie, che denotano la conoscenza approfondita delle opere di Viviano Codazzi (Bergamo, 1604 circa – Roma, 5 novembre 1670).
La presente tavoletta, che per formato e supporto appartiene ipoteticamente al primo periodo di produzione, presenta una scena portuale che si inserisce perfettamente nella produzione della scuola pittorica dei bamboccianti, come testimonia anche il trattamento dei volti in modo caricaturale.
Occorre aggiungere che il suo uso del colore sia stato influenzato da Caravaggio, per il delicato uso del chiaroscuro, come accade nel presente dipinto dove la scena illuminata nella parte centrale è in contrapposizione allo sfondo della città.