Madonna con Bambino adorato da santi, sec XVIII












in vendita
- Epoca : 18° secolo - 1700
- Stile : Altri stili
- Lunghezza : 23cm
- Altezza : 41cm
- Materiale : olio su tavola
- Prezzo: 4600€
- antiquario
Ars Antiqua srl - Telefono: +39 02 29529057
- Cellulare: 393664680856
- Milano,Italy
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Descrizione Dettagliata
Giovanni Giacomo Figari (Desenzano del Garda, 1739-1809)
Madonna con il Bambino adorata da San Francesco di Paola e San Gregorio Magno
(1765 circa)
(2) Olio su tavola, 41 x 22,5 – con cornice cm 46,7 x 27,5 x 3,2
Perizia Prof. Sava
La dimensione soffusamente raccolta e intima suggerita dalla presente coppia di dipinti sottolinea, insieme ai santi figuranti in adorazione, la dimensione tutta privata della commessa. I santi scelti ai piedi di Madonna e Bambino sono infatti Francesco di Paola e Gregorio Magno, riconoscibili immediatamente l’uno dalle fattezze savie, dall’abito francescano e dal pastorale retto da un puttino, l’altro dal triregno posato a terra in segno di rispetto. Molto probabilmente realizzati quali ex voto, come ossequio dei committenti oppure come modelli preparatori per due pale d’altare, se i santi dovessero rispecchiarne i nomi, i dipinti si offrono per composizione speculare e meditata. Un infiammato colorismo accende i veli della Madonna, esaltandone la posizione di rilievo rispetto al santo di presenza, e scaldando di dolce intimismo la restante parte della composizione.
L’equilibrio compositivo, la qualità del disegno e la consistenza plastica dei panneggi permettono di avvicinare la mano del pittore all’ambito di Giambettino Cignaroli (1706-1770), pittore veneto, operante in differenti città del nord Italia. Egli subì l’influsso di Ludovico Dorigny, Antonio Balestra e Giovan Battista Tiepolo e nel periodo medio della propria attività studiò la produzione del Veronese e di Tiziano. Osservando il dipinto in questione si nota il tono composto e decoroso, estraneo ad eccessivi virtuosismi, finanche equilibrato. Riallacciandosi alla tradizione barocca, il tema sacro è trattato con un patetismo addolcito e persuasivo, nel quale tutto risulta ben calibrato e dosato. Le tele si caratterizzano per la medesima impostazione che vede l’ostentazione del Bambino al santo inginocchiato, per la presenza delle teste di putto svolazzanti e per le nuvolette su cui sembrano volteggiare i personaggi.
Più precisamente, possiamo attribuire la coppia di dipinti a Giovanni Giacomo Figari (1739-1809), allievo del Cignaroli ed astro nascente nell’ambito bresciano-veronese. Poco o niente si conosce degli inizi del Figari, anche se troviamo opere in ambiente mantovano ma soprattutto in quello del Trentino sud-occidentale. Degna di nota è l’emblematica tela raffigurante la Lavanda dei piedi (nella chiesa di San Floriano a Storo, Trento) la quale è dimostrazione del salto di qualità che il pittore fece spostandosi da Mantova a territori più a nord. Come nelle opere in esame, vediamo colori quasi pastello i quali fanno da contrappunto ad accese gamme di colore. Poco distante da Storo, anche a Tavodo (provincia di Trento), troviamo opere come la grande pala d’altare raffigurante l’Assunzione della Vergine, dove è chiara la strada neoclassica che stava per intraprendere il Figari, il quale inizia a scostarsi dallo stile di opere come quelle prese in considerazione, che analizzando gli spostamenti del pittore e le sue svolte stilistiche, andrebbero collocante intorno al 1765.
Con Ars Antiqua è possibile dilazionare tutti gli importi fino a € 5.000 a TASSO ZERO, per un totale di 12 RATE.
Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 375 per 12 mesi.
Es. Tot. € 3.600 = Rata mensile € 720 per 5 mesi.
Per importi superiori a € 5.000 o per una maggiore dilazione nel tempo (oltre 12 rate), possiamo fornire un pagamento personalizzato.
Contattaci direttamente per avere il miglior preventivo.
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– In streaming sul nostro sito www.arsantiquasrl.com e sui nostri social Facebook e Youtube
Madonna con il Bambino adorata da San Francesco di Paola e San Gregorio Magno
(1765 circa)
(2) Olio su tavola, 41 x 22,5 – con cornice cm 46,7 x 27,5 x 3,2
Perizia Prof. Sava
La dimensione soffusamente raccolta e intima suggerita dalla presente coppia di dipinti sottolinea, insieme ai santi figuranti in adorazione, la dimensione tutta privata della commessa. I santi scelti ai piedi di Madonna e Bambino sono infatti Francesco di Paola e Gregorio Magno, riconoscibili immediatamente l’uno dalle fattezze savie, dall’abito francescano e dal pastorale retto da un puttino, l’altro dal triregno posato a terra in segno di rispetto. Molto probabilmente realizzati quali ex voto, come ossequio dei committenti oppure come modelli preparatori per due pale d’altare, se i santi dovessero rispecchiarne i nomi, i dipinti si offrono per composizione speculare e meditata. Un infiammato colorismo accende i veli della Madonna, esaltandone la posizione di rilievo rispetto al santo di presenza, e scaldando di dolce intimismo la restante parte della composizione.
L’equilibrio compositivo, la qualità del disegno e la consistenza plastica dei panneggi permettono di avvicinare la mano del pittore all’ambito di Giambettino Cignaroli (1706-1770), pittore veneto, operante in differenti città del nord Italia. Egli subì l’influsso di Ludovico Dorigny, Antonio Balestra e Giovan Battista Tiepolo e nel periodo medio della propria attività studiò la produzione del Veronese e di Tiziano. Osservando il dipinto in questione si nota il tono composto e decoroso, estraneo ad eccessivi virtuosismi, finanche equilibrato. Riallacciandosi alla tradizione barocca, il tema sacro è trattato con un patetismo addolcito e persuasivo, nel quale tutto risulta ben calibrato e dosato. Le tele si caratterizzano per la medesima impostazione che vede l’ostentazione del Bambino al santo inginocchiato, per la presenza delle teste di putto svolazzanti e per le nuvolette su cui sembrano volteggiare i personaggi.
Più precisamente, possiamo attribuire la coppia di dipinti a Giovanni Giacomo Figari (1739-1809), allievo del Cignaroli ed astro nascente nell’ambito bresciano-veronese. Poco o niente si conosce degli inizi del Figari, anche se troviamo opere in ambiente mantovano ma soprattutto in quello del Trentino sud-occidentale. Degna di nota è l’emblematica tela raffigurante la Lavanda dei piedi (nella chiesa di San Floriano a Storo, Trento) la quale è dimostrazione del salto di qualità che il pittore fece spostandosi da Mantova a territori più a nord. Come nelle opere in esame, vediamo colori quasi pastello i quali fanno da contrappunto ad accese gamme di colore. Poco distante da Storo, anche a Tavodo (provincia di Trento), troviamo opere come la grande pala d’altare raffigurante l’Assunzione della Vergine, dove è chiara la strada neoclassica che stava per intraprendere il Figari, il quale inizia a scostarsi dallo stile di opere come quelle prese in considerazione, che analizzando gli spostamenti del pittore e le sue svolte stilistiche, andrebbero collocante intorno al 1765.
Con Ars Antiqua è possibile dilazionare tutti gli importi fino a € 5.000 a TASSO ZERO, per un totale di 12 RATE.
Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 375 per 12 mesi.
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