Natura Morta uva, zucca e fichi, Carlo Lanfranchi, attr.






in vendita
- Epoca : 17° secolo -1600
- Stile : Altri stili
- Altezza : 54cm
- Larghezza : 56cm
- Materiale : Olio su tela
- Prezzo: 4800€
- antiquario
Ars Antiqua srl - Telefono: +39 02 29529057
- Cellulare: 393664680856
- Milano,Italy
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Descrizione Dettagliata
Carlo Lanfranchi (Mirafiori, 1632 – ivi, 1721), attr.
Natura morta con zucca, uva, pesca e fico
Olio su tela, cm 54 x 56 – con cornice cm 73,5 x 76
Una plastica illuminazione scolpisce le presenti primizie, indagate tramite una delicata pennellata scivolante di piano in piano. La consistenza vellutata delle foglie d’uva, in accordo a quella invece grumosa della scorza della zucca, proietta il presente in un’attenta analisi volumetrica, scandagliata mediante il fascio luminoso che irraggia il primissimo primo piano della composizione, quasi calando un sipario di tersa ombra sui frutti retrostanti. La forza coloristica della zucca, nello spacco acceso che ne rivela la polpa aranciata, è ripreso dal puntinato fico maturo, anch’esso aperto a svelare un fittissimo tappeto di semini, e dalla pesca, che si apre a svelare il nocciolo scorticato, isolato da un’aureola di rossiccio succo.
Considerato il particolare linguaggio artistico, peculiare nell’affinata trattazione delle superfici, è possibile riconoscere nella presente la firma artistica di Carlo Lanfranchi (1632-1721). La personalissima riproposizione smaltata dei frutti ne dimostra l’appartenenza al chiaro figurativismo piemontese, cui l’artista fu dedito, da fonti documentarie, con profittevole solerzia per l’intero XVII secolo. È possibile confrontare il presente con un dipinto dell’artista recentemente scorso sul mercato antiquario figurante una Natura morta con pappagallo, melone, pesche e un cestino di grappoli d’uva, in cui, attraverso a un raffronto più immediato, si scorgono le evidenti riprese e parallelismi, in particolare nella concentrata composizione di frutta riunita in primo piano definita da un fascio di luce.
Il delicato naturamortismo prodotto nella regione piemontese ravvisò nelle figure di Giovanna Garzoni, Orsola Maddalena Caccia, Michele Antonio Rapous, nonché nello stesso Lanfranchi, i diretti estensori di una tradizione pittorica promossa inizialmente dalla corte sabauda, ma ammirata in seguito dalle altre sfere territoriali confinanti. Sebbene oggi poco conosciuti, questi artisti, assai ammirati quand’erano in attività, illustrano pienamente la più raffinata produzione tardo-barocca e rococò gravitante attorno al nucleo direttivo torinese
La produzione, per l’utilizzo di linee morbide e rotondeggianti con aggiunta di motivi vegetali e floreali, si dimostra pienamente veneziana, più precisamente legata allo stile che si diffonde in territorio lagunare nel XVIII secolo. Fu nel Settecento che il mobile veneto raggiunse il suo massimo splendore ricoprendo un ruolo di estrema importanza sia in Europa che in Italia. A metà Settecento Venezia mostrò il meglio dell’arredo prodotto in Italia, abbracciando lo spirito del rococò; fu il trionfo delle curve e contro curve, così come dei decori floreali.
Con Ars Antiqua è possibile dilazionare tutti gli importi fino a € 5.000 a TASSO ZERO, per un totale di 12 RATE.
Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 375 per 12 mesi.
Es. Tot. € 3.600 = Rata mensile € 720 per 5 mesi.
Per importi superiori a € 5.000 o per una maggiore dilazione nel tempo (oltre 12 rate), possiamo fornire un pagamento personalizzato.
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– In streaming sul nostro sito www.arsantiquasrl.com e sui nostri social Facebook e Youtube
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Olio su tela, cm 54 x 56 – con cornice cm 73,5 x 76
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Considerato il particolare linguaggio artistico, peculiare nell’affinata trattazione delle superfici, è possibile riconoscere nella presente la firma artistica di Carlo Lanfranchi (1632-1721). La personalissima riproposizione smaltata dei frutti ne dimostra l’appartenenza al chiaro figurativismo piemontese, cui l’artista fu dedito, da fonti documentarie, con profittevole solerzia per l’intero XVII secolo. È possibile confrontare il presente con un dipinto dell’artista recentemente scorso sul mercato antiquario figurante una Natura morta con pappagallo, melone, pesche e un cestino di grappoli d’uva, in cui, attraverso a un raffronto più immediato, si scorgono le evidenti riprese e parallelismi, in particolare nella concentrata composizione di frutta riunita in primo piano definita da un fascio di luce.
Il delicato naturamortismo prodotto nella regione piemontese ravvisò nelle figure di Giovanna Garzoni, Orsola Maddalena Caccia, Michele Antonio Rapous, nonché nello stesso Lanfranchi, i diretti estensori di una tradizione pittorica promossa inizialmente dalla corte sabauda, ma ammirata in seguito dalle altre sfere territoriali confinanti. Sebbene oggi poco conosciuti, questi artisti, assai ammirati quand’erano in attività, illustrano pienamente la più raffinata produzione tardo-barocca e rococò gravitante attorno al nucleo direttivo torinese
La produzione, per l’utilizzo di linee morbide e rotondeggianti con aggiunta di motivi vegetali e floreali, si dimostra pienamente veneziana, più precisamente legata allo stile che si diffonde in territorio lagunare nel XVIII secolo. Fu nel Settecento che il mobile veneto raggiunse il suo massimo splendore ricoprendo un ruolo di estrema importanza sia in Europa che in Italia. A metà Settecento Venezia mostrò il meglio dell’arredo prodotto in Italia, abbracciando lo spirito del rococò; fu il trionfo delle curve e contro curve, così come dei decori floreali.
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