Pomponio Allegri ( 1522 – 1593), Madonna in gloria













in vendita
- Epoca : 16° secolo - 1500
- Stile : Altri stili
- Altezza : 100cm
- Larghezza : 80cm
- Materiale : Olio su tela
- antiquario
Ars Antiqua srl - Telefono: +39 02 29529057
- Cellulare: 393664680856
- Milano,Italy
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Descrizione Dettagliata
Pomponio Allegri (Correggio, 1522 – Parma, 1593)
Vergine con bambino in gloria
Olio su tela, cm 100 x 80
Perizia Prof. Alberto Crispo
L’elegante scena della Vergine con bambino in gloria circondata da schiere angeliche presenta la perfetta padronanza del presente artista della lezione tardo cinquecentesca emiliana.
La tela è, senza alcun dubbio, da riferire alla mano del pittore Pomponio Allegri (Correggio, 1522 – Parma, 1593), figlio del celebre Antonio Allegri detto il Correggio.
Nato a Corregio nel settembre 1522 è il figlio del più famoso pittore emiliano del tempo, Antonio Allegri detto il Correggio (Correggio 1489 circa - ivi 1534).
Circa la formazione di Pomponio, se pure è da scartarsi un apprendistato costante e fruttuoso al seguito del padre, essendo questi morto quando Pomponio era meno che fanciullo, occorre riconoscere la vitale importanza svolta dal “correggismo” all’epoca dilagante in città; è inoltre da ritrattare un apprendistato presso il Francesco Maria Rondani (Parma, 15 luglio 1490 – Parma, settembre 1550), allievo del padre, soggiornante in quel periodo a Parma
Anch’egli proveniente dalla città di Correggio, l’artista ottenne nell’immediato commesse al seguito dell’illustre padre, tra le quali è da annoverarsi la decorazione ad affresco, oggi scialbata in parte, della cappella del Corpus Domini in S. Quirino della città natia eseguita nel 1546. Dal 1551 è attivo presso la città di Reggio Emilia dove affresca una stanza del Palazzo Calcagni, e nel 1555 ne ottiene la cittadinanza. Si trasferisce a Parma quattro anni dopo; qui si dedica, incaricato dai fabbricieri, a dipingere il catino absidale della cappella destra nel presbiterio, raffigurando Mosè che riceve le tavole della Legge (1560-1562), accostandosi al lavoro di Alessandro Mazzola, collega meno vivace nel colorismo offerto sulle superfici. Pomponio lavorò anche entro le chiese cittadine di San Francesco, San Vitale, Santa Cecilia e Santissima Trinità. Una sua Madonna con Bambino e San Giovannino si conserva oggi nella Pinacoteca braidense milanese. L’artista si occupò in ultimo del catafalco eretto nella cattedrale parmense in occasione dei funerali di Maria di Portogallo, figlia dell’Infante Edoardo e Isabella di Braganza, sposa del parmense Alessandro Farnese.
La pittura di Pomponio guarda a quella del padre Antonio senza però essere altrettanto innovativa; la maniera del padre viene declinata in forme schematiche e un po' ripetitive. Non più presenti sono le sottili sfumature nel rendere gli effetti presenti del padre anche se ve ne rimane un eco lontano. Pomponio cerca di aggiornare il repertorio paterno guardando alle forme michelangiolesche diffusasi in Emilia grazie all’opera di Sebastiano Filippi (Ferrara 1530 ca- 1602), come si nota bene nella massiccia corporeità dell’opera qui presa in esame.
È sufficiente confrontare il presente dipinto con alcune opere di Pomponio per rivelarne delle puntuali analogie; si vedano la Madonna con Bambino e san Giovannino della Galleria Nazionale di Parma in cui i volti sono perfettamente accostabili; La Madonna con bambino, San Giovannino e angeli sempre appartenente al museo parmense; la pala con i santi Orsola, Lucia, Roco e Quirino di Santa Maria in Borgho Taschieri ( confluita anch’essa nelle collezioni museali) in cui la figura di Gesù seduto sulle ginocchia della madre risulta molto simile. Il riscontro più risolutivo è quello con la tavola del Fogg Art Museum di Harvard con la Madonna e Bambino con le Sante Maddalena e Caterina; dove le figure dei nostri due protagonisti sono quasi sovrapponibili.Tutte le opere proposte da Ars Antiqua sono vendute corredate di certificato di autenticità a norma di legge e accurata scheda di approfondimento.
È possibile vedere direttamente le opere presso la galleria showroom di Milano, in via Pisacane 55 e 57.
Organizziamo personalmente trasporti e consegne delle opere, sia per l'Italia che per l'estero.
Con Ars Antiqua è possibile dilazionare tutti gli importi fino a € 5.000 a TASSO ZERO, per un totale di 12 RATE.
Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 375 per 12 mesi.
Es. Tot. € 3.600 = Rata mensile € 720 per 5 mesi.
Per importi superiori a € 5.000 o per una maggiore dilazione nel tempo (oltre 12 rate), possiamo fornire un pagamento personalizzato.
Contattaci direttamente per avere il miglior preventivo.
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Vergine con bambino in gloria
Olio su tela, cm 100 x 80
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L’elegante scena della Vergine con bambino in gloria circondata da schiere angeliche presenta la perfetta padronanza del presente artista della lezione tardo cinquecentesca emiliana.
La tela è, senza alcun dubbio, da riferire alla mano del pittore Pomponio Allegri (Correggio, 1522 – Parma, 1593), figlio del celebre Antonio Allegri detto il Correggio.
Nato a Corregio nel settembre 1522 è il figlio del più famoso pittore emiliano del tempo, Antonio Allegri detto il Correggio (Correggio 1489 circa - ivi 1534).
Circa la formazione di Pomponio, se pure è da scartarsi un apprendistato costante e fruttuoso al seguito del padre, essendo questi morto quando Pomponio era meno che fanciullo, occorre riconoscere la vitale importanza svolta dal “correggismo” all’epoca dilagante in città; è inoltre da ritrattare un apprendistato presso il Francesco Maria Rondani (Parma, 15 luglio 1490 – Parma, settembre 1550), allievo del padre, soggiornante in quel periodo a Parma
Anch’egli proveniente dalla città di Correggio, l’artista ottenne nell’immediato commesse al seguito dell’illustre padre, tra le quali è da annoverarsi la decorazione ad affresco, oggi scialbata in parte, della cappella del Corpus Domini in S. Quirino della città natia eseguita nel 1546. Dal 1551 è attivo presso la città di Reggio Emilia dove affresca una stanza del Palazzo Calcagni, e nel 1555 ne ottiene la cittadinanza. Si trasferisce a Parma quattro anni dopo; qui si dedica, incaricato dai fabbricieri, a dipingere il catino absidale della cappella destra nel presbiterio, raffigurando Mosè che riceve le tavole della Legge (1560-1562), accostandosi al lavoro di Alessandro Mazzola, collega meno vivace nel colorismo offerto sulle superfici. Pomponio lavorò anche entro le chiese cittadine di San Francesco, San Vitale, Santa Cecilia e Santissima Trinità. Una sua Madonna con Bambino e San Giovannino si conserva oggi nella Pinacoteca braidense milanese. L’artista si occupò in ultimo del catafalco eretto nella cattedrale parmense in occasione dei funerali di Maria di Portogallo, figlia dell’Infante Edoardo e Isabella di Braganza, sposa del parmense Alessandro Farnese.
La pittura di Pomponio guarda a quella del padre Antonio senza però essere altrettanto innovativa; la maniera del padre viene declinata in forme schematiche e un po' ripetitive. Non più presenti sono le sottili sfumature nel rendere gli effetti presenti del padre anche se ve ne rimane un eco lontano. Pomponio cerca di aggiornare il repertorio paterno guardando alle forme michelangiolesche diffusasi in Emilia grazie all’opera di Sebastiano Filippi (Ferrara 1530 ca- 1602), come si nota bene nella massiccia corporeità dell’opera qui presa in esame.
È sufficiente confrontare il presente dipinto con alcune opere di Pomponio per rivelarne delle puntuali analogie; si vedano la Madonna con Bambino e san Giovannino della Galleria Nazionale di Parma in cui i volti sono perfettamente accostabili; La Madonna con bambino, San Giovannino e angeli sempre appartenente al museo parmense; la pala con i santi Orsola, Lucia, Roco e Quirino di Santa Maria in Borgho Taschieri ( confluita anch’essa nelle collezioni museali) in cui la figura di Gesù seduto sulle ginocchia della madre risulta molto simile. Il riscontro più risolutivo è quello con la tavola del Fogg Art Museum di Harvard con la Madonna e Bambino con le Sante Maddalena e Caterina; dove le figure dei nostri due protagonisti sono quasi sovrapponibili.Tutte le opere proposte da Ars Antiqua sono vendute corredate di certificato di autenticità a norma di legge e accurata scheda di approfondimento.
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