quadro antico - paesaggio



in vendita
- Epoca : 18° secolo - 1700
- Stile : Rinascimento, Luigi XIII
- Lunghezza : 84cm
- Altezza : 71cm
- Materiale : Olio su tela
- Prezzo: 8500€
- antiquario
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Descrizione Dettagliata
Paesaggio con personaggi carnevaleschi ed Arlecchino al centro, eseguito da Marco Marcola.
Marco Marcola (Verona, 1740 – 1793) è stato un pittore italiano del periodo rococò, figlio del pittore Giambattista, fu un pittore di vari generi e di vasta produzione, diffusa principalmente in area veneto-lombarda. Fu un pittore a 360 gradi, lo storico settecentesco Luigi Lanzi lo definì:
I suoi lavori spaziarono dagli affreschi fino alla decorazione di insegne, mobili, portantine e gondole, ma più che altro fu richiesto per le sue tele di genere popolaresco. Tutta la famiglia Marcola si diede alla professione pittorica, i figli di Giambattista, Nicola, Francesco e Marco furono pittori. In particolare Nicola fu aiuto di Marco per gli affreschi e Francesco un pittore quadraturista. Anche la figlia di Giambattista, Angela, dipinse quadri di carattere devozionale. Marco fu anche un apparatore di feste, scenografie e fuochi d'artificio.
Marco Marcola iniziò la sua carriera decorando ville nel comprensorio veronese, il suo stile è stato considerato molto simile, sia per lo stile che per i temi trattati, a quello del veneziano Giandomenico Tiepolo, anche se in nessun documento si parla di un eventuale conoscenza tra i due pittori veneti.
Marco Marcola fu però ancora più famoso per le sue tele con pitture di genere, in particolare dedicate al genere carnascialesco. Fra quelli più esemplari si possono citare la Scena di teatro della commedia dell'arte nell'Arena di Verona, del 1772 e varie mascherate. Le più celebri riguardano il re del carnevale veronese chiamato Papà del Gnoco nel suo costume rosso,pancia prominente,barba e capelli bianchi,un cappello con sonagli e mantello, il suo scettro,e il forchettone con il gocco. Sire della festa veronese chiamata Bacanal del Gnoco sfilata in maschera di tutta la sua corte e gente festante,vero epilogo del Carnevale di Veronae dipinta da Marcola.
Al Marcola sono attribuite anche quattro tele che si trovano al Museo Teatrale di Trieste, con i Travestimenti di Arlecchino.
Marco Marcola (Verona, 1740 – 1793) è stato un pittore italiano del periodo rococò, figlio del pittore Giambattista, fu un pittore di vari generi e di vasta produzione, diffusa principalmente in area veneto-lombarda. Fu un pittore a 360 gradi, lo storico settecentesco Luigi Lanzi lo definì:
I suoi lavori spaziarono dagli affreschi fino alla decorazione di insegne, mobili, portantine e gondole, ma più che altro fu richiesto per le sue tele di genere popolaresco. Tutta la famiglia Marcola si diede alla professione pittorica, i figli di Giambattista, Nicola, Francesco e Marco furono pittori. In particolare Nicola fu aiuto di Marco per gli affreschi e Francesco un pittore quadraturista. Anche la figlia di Giambattista, Angela, dipinse quadri di carattere devozionale. Marco fu anche un apparatore di feste, scenografie e fuochi d'artificio.
Marco Marcola iniziò la sua carriera decorando ville nel comprensorio veronese, il suo stile è stato considerato molto simile, sia per lo stile che per i temi trattati, a quello del veneziano Giandomenico Tiepolo, anche se in nessun documento si parla di un eventuale conoscenza tra i due pittori veneti.
Marco Marcola fu però ancora più famoso per le sue tele con pitture di genere, in particolare dedicate al genere carnascialesco. Fra quelli più esemplari si possono citare la Scena di teatro della commedia dell'arte nell'Arena di Verona, del 1772 e varie mascherate. Le più celebri riguardano il re del carnevale veronese chiamato Papà del Gnoco nel suo costume rosso,pancia prominente,barba e capelli bianchi,un cappello con sonagli e mantello, il suo scettro,e il forchettone con il gocco. Sire della festa veronese chiamata Bacanal del Gnoco sfilata in maschera di tutta la sua corte e gente festante,vero epilogo del Carnevale di Veronae dipinta da Marcola.
Al Marcola sono attribuite anche quattro tele che si trovano al Museo Teatrale di Trieste, con i Travestimenti di Arlecchino.