Ritratto di Pio VII di Pietro Labruzzi








in vendita
- Epoca : 18° secolo - 1700
- Stile : Altri stili
- Altezza : 98cm
- Larghezza : 76cm
- Materiale : Olio su tela
- Prezzo: 6800€
- antiquario
Ars Antiqua srl - Telefono: +39 02 29529057
- Cellulare: 393664680856
- Milano,Italy
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Descrizione Dettagliata
Pietro Labruzzi (Roma, 1739 - 1805)
Ritratto di Pio VII
Olio su tela, cm 98 x 76 - con cornice 118 x 93
Firmato e dedicato sul cartiglio
Il ritratto in esame è da ricondurre, come da firma apposta sul cartiglio, alla mano di Pietro Labruzzi (1739-1805), celebre pittore romano, primogenito di Giacomo Romano, fabbricante di velluti, e di Teresa Folli, una donna di origine genovese. La sua giovanile formazione avvenne probabilmente nell'alveo della colonia artistica napoletana operante nella capitale pontificia, frequentando artisti attivi nella cerchia del pittore Sebastiano Conca. A partire dagli anni Settanta, in accordo con la riforma classicista dello stile e con il rinnovamento del gusto nella capitale, il linguaggio pittorico del Labruzzi si trasformò gradualmente sul piano stilistico e compositivo, drammatizzandosi, ed aprendosi a una tavolozza dai toni accessi e terrosi. Nella prima metà degli anni Novanta, nell'ambito dell'ambizioso intervento decorativo promosso da Pio VI e affidato a un gruppo di artisti di formazione romana, il Labruzzi eseguì una serie di dipinti per il duomo di Spoleto. La sua fama gli permise di ricevere importanti commissioni anche dall’estero ed ottenere rilevanti riconoscimenti: nel 1773 circa fu incaricato di eseguire quattro grandi pale per la Chiesa de Nossa Senhora do Loreto a Lisbona e successivamente ebbe l’onore di eseguire alcune opere per il monarca del Regno di Polonia, Stanislao II Augusto Poniatowski. Dal 1780 poté invece entrare a far parte della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon, associazione pontificia nata nel XVI secolo che riuniva i migliori artisti della capitale.
La produzione artistica del Labruzzi si concentrò prevalentemente su soggetti sacri a destinazione chiesastica e sulla realizzazione di ritratti ufficiali eseguiti per la committenza aristocratica e papale. Ne è un esempio l’elegante dipinto in esame, di importanza storica, raffigurante Gregorio Luigi Barnaba Chiaramonti, meglio conosciuto come papa Pio VII (Cesena 1742 - Roma 1823). Eletto papa all’unanimità Il 14 marzo 1800, Pio VII è ricordato per l’intensa attività di riforme messe in atto nello Stato Pontificio e per aver presieduto nel 1804 all’investitura imperiale di Napoleone presso la cattedrale di Notre-Dame. Tuttavia, i rapporti tra il monarca francese e il pontefice non furono semplici: quattro anni più tardi infatti, dopo aver annesso Roma al Regno d’Italia, Napoleone lo fece arrestare e il papa poté riacquistare la libertà solo nel 1813, dopo la sconfitta dell’esercito francese a Lipsia. Nell’opera il pontefice è raffigurato a mezzo busto e osserva lo spettatore con uno sguardo benevolo e intenso, alzando la mano destra nel gesto di benedizione, mentre con l’altra stringe un cartiglio recante la scritta “Alla Santità di N.S. papa Pio VII P.M. Per Pietro Labruzzi”. Il fondo scuro ed uniforme evidenzia la sua figura pervasa da una calda luce che sfuma in tonalità più chiare attorno al volto. Nella tela esaminata emerge la capacità del pittore d’individuare i tratti psicologici del soggetto e l’abilità nella resa materica dei tessuti, come si può notare dall’accurata definizione della mantellina bordata con pelo d’ermellino e nella candida veste papale ornata da finissimi ricami. Il sapiente uso dei chiaroscuri accompagna il ritmo della studiata composizione donando al dipinto un piacevole equilibrio di forme e cromie. La medesima qualità pittorica e decorativa è riscontrabile anche nel secondo ritratto di Pio VII realizzato dal Labruzzi, oggi conservato presso la sacrestia del Duomo di Tivoli, dove il pontefice viene raffigurato nella medesima posa, seppur a figura intera. Altri celebri artisti dell’epoca hanno immortalato la figura di Pio VII, il quale venne apprezzato anche per il suo mecenatismo culturale e per la sua copiosa raccolta di volumi (oltre cinquemila) originariamente conservata nel monastero di S. Maria del Monte presso Cesena, poi traferita alla Biblioteca Malatestiana. Tra i numerosi ritratti si ricorda in particolar modo il dipinto di Jaques- Louis David (1748-1825) realizzato nel 1805 e conservato al Louvre, il Ritratto Pio VII di Thomas Lawrence (1769-1830) presso la Royal Collection of the United Kingdom e l’opera di Vincenzo Camuccini (1771 –1844), oggi conservata presso la Gemäldegalerie di Vienna.
Con Ars Antiqua è possibile dilazionare tutti gli importi fino a € 5.000 a TASSO ZERO, per un totale di 12 RATE.
Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 375 per 12 mesi.
Es. Tot. € 3.600 = Rata mensile € 720 per 5 mesi.
Per importi superiori a € 5.000 o per una maggiore dilazione nel tempo (oltre 12 rate), possiamo fornire un pagamento personalizzato.
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Ritratto di Pio VII
Olio su tela, cm 98 x 76 - con cornice 118 x 93
Firmato e dedicato sul cartiglio
Il ritratto in esame è da ricondurre, come da firma apposta sul cartiglio, alla mano di Pietro Labruzzi (1739-1805), celebre pittore romano, primogenito di Giacomo Romano, fabbricante di velluti, e di Teresa Folli, una donna di origine genovese. La sua giovanile formazione avvenne probabilmente nell'alveo della colonia artistica napoletana operante nella capitale pontificia, frequentando artisti attivi nella cerchia del pittore Sebastiano Conca. A partire dagli anni Settanta, in accordo con la riforma classicista dello stile e con il rinnovamento del gusto nella capitale, il linguaggio pittorico del Labruzzi si trasformò gradualmente sul piano stilistico e compositivo, drammatizzandosi, ed aprendosi a una tavolozza dai toni accessi e terrosi. Nella prima metà degli anni Novanta, nell'ambito dell'ambizioso intervento decorativo promosso da Pio VI e affidato a un gruppo di artisti di formazione romana, il Labruzzi eseguì una serie di dipinti per il duomo di Spoleto. La sua fama gli permise di ricevere importanti commissioni anche dall’estero ed ottenere rilevanti riconoscimenti: nel 1773 circa fu incaricato di eseguire quattro grandi pale per la Chiesa de Nossa Senhora do Loreto a Lisbona e successivamente ebbe l’onore di eseguire alcune opere per il monarca del Regno di Polonia, Stanislao II Augusto Poniatowski. Dal 1780 poté invece entrare a far parte della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon, associazione pontificia nata nel XVI secolo che riuniva i migliori artisti della capitale.
La produzione artistica del Labruzzi si concentrò prevalentemente su soggetti sacri a destinazione chiesastica e sulla realizzazione di ritratti ufficiali eseguiti per la committenza aristocratica e papale. Ne è un esempio l’elegante dipinto in esame, di importanza storica, raffigurante Gregorio Luigi Barnaba Chiaramonti, meglio conosciuto come papa Pio VII (Cesena 1742 - Roma 1823). Eletto papa all’unanimità Il 14 marzo 1800, Pio VII è ricordato per l’intensa attività di riforme messe in atto nello Stato Pontificio e per aver presieduto nel 1804 all’investitura imperiale di Napoleone presso la cattedrale di Notre-Dame. Tuttavia, i rapporti tra il monarca francese e il pontefice non furono semplici: quattro anni più tardi infatti, dopo aver annesso Roma al Regno d’Italia, Napoleone lo fece arrestare e il papa poté riacquistare la libertà solo nel 1813, dopo la sconfitta dell’esercito francese a Lipsia. Nell’opera il pontefice è raffigurato a mezzo busto e osserva lo spettatore con uno sguardo benevolo e intenso, alzando la mano destra nel gesto di benedizione, mentre con l’altra stringe un cartiglio recante la scritta “Alla Santità di N.S. papa Pio VII P.M. Per Pietro Labruzzi”. Il fondo scuro ed uniforme evidenzia la sua figura pervasa da una calda luce che sfuma in tonalità più chiare attorno al volto. Nella tela esaminata emerge la capacità del pittore d’individuare i tratti psicologici del soggetto e l’abilità nella resa materica dei tessuti, come si può notare dall’accurata definizione della mantellina bordata con pelo d’ermellino e nella candida veste papale ornata da finissimi ricami. Il sapiente uso dei chiaroscuri accompagna il ritmo della studiata composizione donando al dipinto un piacevole equilibrio di forme e cromie. La medesima qualità pittorica e decorativa è riscontrabile anche nel secondo ritratto di Pio VII realizzato dal Labruzzi, oggi conservato presso la sacrestia del Duomo di Tivoli, dove il pontefice viene raffigurato nella medesima posa, seppur a figura intera. Altri celebri artisti dell’epoca hanno immortalato la figura di Pio VII, il quale venne apprezzato anche per il suo mecenatismo culturale e per la sua copiosa raccolta di volumi (oltre cinquemila) originariamente conservata nel monastero di S. Maria del Monte presso Cesena, poi traferita alla Biblioteca Malatestiana. Tra i numerosi ritratti si ricorda in particolar modo il dipinto di Jaques- Louis David (1748-1825) realizzato nel 1805 e conservato al Louvre, il Ritratto Pio VII di Thomas Lawrence (1769-1830) presso la Royal Collection of the United Kingdom e l’opera di Vincenzo Camuccini (1771 –1844), oggi conservata presso la Gemäldegalerie di Vienna.
Con Ars Antiqua è possibile dilazionare tutti gli importi fino a € 5.000 a TASSO ZERO, per un totale di 12 RATE.
Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 375 per 12 mesi.
Es. Tot. € 3.600 = Rata mensile € 720 per 5 mesi.
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