Sacra famiglia, seguace di F. Vanni (1563-1610)








in vendita
- Epoca : 17° secolo -1600
- Stile : Altri stili
- Altezza : 44cm
- Larghezza : 31cm
- Materiale : Olio su tela
- Prezzo: 3200€
- antiquario
Ars Antiqua srl - Telefono: +39 02 29529057
- Cellulare: 393664680856
- Milano,Italy
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Descrizione Dettagliata
Seguace di Francesco Vanni (Siena, 1563 – 1610)
Riposo dalla fuga in Egitto
Olio su tela, cm 44 x 31 – con cornice 56 x 43
L’opera in esame rappresenta la Sacra Famiglia, colta in un momento di semplice quotidianità e intimità. In un verdeggiante paesaggio boschivo, la Madonna, tiene tra le braccia il Bambino, mentre si protende in avanti per attingere con un cucchiaino al piatto offerto dall’angelo posto dinanzi a lei, contenente la pappa per il piccolo Gesù. Alle loro spalle, Giuseppe, raffigurato leggermente in disparte, osserva la scena, mentre tiene tra le mani un rametto di ciliegie. I diversi personaggi, posizionati su piani differenti, sono legati da giochi di sguardi e gesti, creando una studiata composizione. Il fondo scuro evidenzia le tre figure principali poste in primo piano, illuminate da una brillante luce laterale e rese con vivaci tonalità cangianti. Oltre ai panneggi delle vesti, è ravvisabile una grande cura nella resa dei dettagli: si noti ad esempio le acconciature della Vergine e dell’angelo ornate da fini nastri colorati o i colpi di luce sulle rosse ciliegie.
Il dipinto risulta essere una pregevole derivazione dal Riposo della fuga in Egitto di Francesco Vanni (Siena, 1563 – 1610), opera attualmente conservata Yale University Art Gallery, altresì conosciuta con il nome di “Madonna della Pappa”. Della tela si conoscono varie derivazioni, tra cui si cita la copia attribuita ad Ippolito Scarepella detto Scarpellino (Ferrara, 1550 1620) attualmente collocata al Palazzo della Pilotta a Parma, ed alcune incisioni, come quella conservata al Metropolitan Museum of Art di New York eseguita da Raffaello Guidi (1585-1615).
Cresciuto nell’ambiente manierista senese, il Vanni si formò presso il cognato Arcangelo Salimbeni, per poi trasferirsi a quindici anni circa a Bologna dove probabilmente lavorò con Bartolomeo Passarotti, rinomato pittore di scene di genere. In questo periodo la sua pittura risentì anche dell’influsso dei Carracci e del Barocci, soprattutto per quanto riguarda la stesura del colore, ricco e cangiante. Negli anni ottanta del Cinquecento ritornò a Siena, dove si dedicò a numerose opere d'arte sacra, commissionate per rispettare i nuovi canoni della Controriforma. Nel 1595 si dedicò anche alla realizzazione di una pianta di Siena che è stata definita "una fotografia ante litteram”. Con un'abilità ancora inusuale per i tempi, la città è ripresa "a volo d'uccello" e rispetta perfettamente il bilanciamento tra necessità prospettiche, il rapporto tra volumi e distanze e la tessitura grafica. Tra il 1600 e il 1604 è attestato un suo soggiorno a Roma dove realizzò diverse pale d’altare destinate da importanti chiese locali. Morto nel 1610, venne sepolto nella Chiesa di San Giorgio a Siena, dove un monumento commemorativo in controfacciata lo ricorda. Del Vanni è noto un ritratto realizzato postumo, nel 1634, dall’incisore Bernardino Capitelli.
Con Ars Antiqua è possibile dilazionare tutti gli importi fino a € 5.000 a TASSO ZERO, per un totale di 12 RATE.
Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 375 per 12 mesi.
Es. Tot. € 3.600 = Rata mensile € 720 per 5 mesi.
Per importi superiori a € 5.000 o per una maggiore dilazione nel tempo (oltre 12 rate), possiamo fornire un pagamento personalizzato.
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– In streaming sul nostro sito www.arsantiquasrl.com e sui nostri social Facebook e Youtube
Riposo dalla fuga in Egitto
Olio su tela, cm 44 x 31 – con cornice 56 x 43
L’opera in esame rappresenta la Sacra Famiglia, colta in un momento di semplice quotidianità e intimità. In un verdeggiante paesaggio boschivo, la Madonna, tiene tra le braccia il Bambino, mentre si protende in avanti per attingere con un cucchiaino al piatto offerto dall’angelo posto dinanzi a lei, contenente la pappa per il piccolo Gesù. Alle loro spalle, Giuseppe, raffigurato leggermente in disparte, osserva la scena, mentre tiene tra le mani un rametto di ciliegie. I diversi personaggi, posizionati su piani differenti, sono legati da giochi di sguardi e gesti, creando una studiata composizione. Il fondo scuro evidenzia le tre figure principali poste in primo piano, illuminate da una brillante luce laterale e rese con vivaci tonalità cangianti. Oltre ai panneggi delle vesti, è ravvisabile una grande cura nella resa dei dettagli: si noti ad esempio le acconciature della Vergine e dell’angelo ornate da fini nastri colorati o i colpi di luce sulle rosse ciliegie.
Il dipinto risulta essere una pregevole derivazione dal Riposo della fuga in Egitto di Francesco Vanni (Siena, 1563 – 1610), opera attualmente conservata Yale University Art Gallery, altresì conosciuta con il nome di “Madonna della Pappa”. Della tela si conoscono varie derivazioni, tra cui si cita la copia attribuita ad Ippolito Scarepella detto Scarpellino (Ferrara, 1550 1620) attualmente collocata al Palazzo della Pilotta a Parma, ed alcune incisioni, come quella conservata al Metropolitan Museum of Art di New York eseguita da Raffaello Guidi (1585-1615).
Cresciuto nell’ambiente manierista senese, il Vanni si formò presso il cognato Arcangelo Salimbeni, per poi trasferirsi a quindici anni circa a Bologna dove probabilmente lavorò con Bartolomeo Passarotti, rinomato pittore di scene di genere. In questo periodo la sua pittura risentì anche dell’influsso dei Carracci e del Barocci, soprattutto per quanto riguarda la stesura del colore, ricco e cangiante. Negli anni ottanta del Cinquecento ritornò a Siena, dove si dedicò a numerose opere d'arte sacra, commissionate per rispettare i nuovi canoni della Controriforma. Nel 1595 si dedicò anche alla realizzazione di una pianta di Siena che è stata definita "una fotografia ante litteram”. Con un'abilità ancora inusuale per i tempi, la città è ripresa "a volo d'uccello" e rispetta perfettamente il bilanciamento tra necessità prospettiche, il rapporto tra volumi e distanze e la tessitura grafica. Tra il 1600 e il 1604 è attestato un suo soggiorno a Roma dove realizzò diverse pale d’altare destinate da importanti chiese locali. Morto nel 1610, venne sepolto nella Chiesa di San Giorgio a Siena, dove un monumento commemorativo in controfacciata lo ricorda. Del Vanni è noto un ritratto realizzato postumo, nel 1634, dall’incisore Bernardino Capitelli.
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Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 375 per 12 mesi.
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