Scena tratta dal Barbiere di Siviglia, Giuseppe Cavaretta








in vendita
- Epoca : 19° secolo - 1800
- Stile : Altri stili
- Altezza : 77cm
- Larghezza : 62cm
- Materiale : Olio su tela
- Prezzo: 2600€
- antiquario
Ars Antiqua srl - Telefono: +39 02 29529057
- Cellulare: 393664680856
- Milano,Italy
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Descrizione Dettagliata
Giuseppe Cavarretta (Napoli, 1830 – 1891)
Scena tratta dal Barbiere di Siviglia
Olio su tela, cm 77 x 62
Firmato in basso a sinistra “G. Cavarretta”
L’opera in esame è da attribuire alla mano del pittore napoletano Giuseppe Cavarretta (Napoli, 1830 – 1891). Formatosi all’Accademia locale che gli attribuì importanti riconoscimenti, soggiornò a più riprese in Sicilia vicino a Barletta lavorando come pittore e decoratore. Successivamente si stabilì definitivamente nella sua città natia, Napoli, dove si dedicò principalmente alla pittura storico-romantica e di costume come testimonia Salvatore Rosa giovinetto, già nella reggia di Capodimonte, e i suoi dipinti derivati dai Promessi Sposi di Manzoni, da spettacoli teatrali (soprattutto di Carlo Goldoni) e da opere liriche, in particolare dal Barbiere di Siviglia, come testimonia anche la tela qui analizzata.
Il dipinto infatti è tratto proprio dalla celebre opera in due atti di Gioachino Rossini, presentata per la prima volta il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina a Roma, nel periodo del carnevale, con il titolo Almaviva, o sia l'inutile precauzione. Tratto dalla commedia omonima francese di Beaumarchais, l’opera buffa parla delle vicende amorose del Conte d’Almaviva e della bella Rosina. Inizialmente la rappresentazione di Rossini non venne accolta calorosamente, poiché nel pubblico si trovavano molti sostenitori del 'vecchio' maestro Paisiello, il quale aveva già realizzato una prima versione del Barbiere di Siviglia nel 1782. Tuttavia, il giorno successivo, alla seconda rappresentazione, la serata mutò in un altrettanto clamoroso trionfo. L'opera di Rossini oscurò ben presto quella di Paisiello, divenendo non solo la più famosa del compositore pesarese, ma anche l'opera buffa per antonomasia ed ancora oggi è tra quelle maggiormente eseguite nei teatri di tutto il mondo.
Cavarretta in questa tela di pregevole qualità pone al centro la bella Rosina che, elegantemente abbigliata secondo la moda spagnola dell’epoca, porge discretamente un bigliettino al barbiere Figaro, "factotum" della città, nonché messaggero dell’amato della fanciulla, il conte d’Almaviva. Il barbiere indossa il tipico abito spagnolo maschile e si protende verso di lei sussurrandole le parole suggerite dal conte, attento a non farsi sentire da Don Bartolo, anziano tutore della ragazza. Una calda luce diffusa illumina la stanza e pone ulteriormente in evidenza i due protagonisti. L’ambientazione domestica in cui si svolge la scena viene descritta dal Cavarretta minuziosamente a partire dal pavimento piastrellato, sapientemente rappresentato in prospettiva, dalla sedia su cui è stato adagiato un panno, all’elegante trumeau delineato sullo sfondo caratterizzato da un clipeo centrale raffigurante un giocoso amorino. Accuratamente descritto è anche il pianoforte rappresentato sulla destra su cui sono ancora aperti gli spartiti, nonché la carta da parati decorata con raffinate composizioni floreali. Il dipinto risulta sapientemente studiato sia nella composizione che negli accostamenti cromatici e colpisce la maestria del Cavarretta nel definire le figure e le vesti dei personaggi di cui rende perfettamente la consistenza materica delle stoffe. L’artista infatti poneva particolare attenzione ai costumi di scena, come dimostra la sua produzione di figurini teatrali ad acquarello attualmente conservati all’Archivio Storico Ricordi.
Con Ars Antiqua è possibile dilazionare tutti gli importi fino a € 7.500 a TASSO ZERO, per un totale di 15 RATE.
Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 300 per 15 mesi.
Es. Tot. € 3.600 = Rata mensile € 720 per 5 mesi.
Per importi superiori a € 7.500 o per una maggiore dilazione nel tempo (oltre 15 rate), possiamo fornire un pagamento personalizzato.
Contattaci direttamente per avere il miglior preventivo.
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– DOMENICA 17.00 – 21.00 Dig.terr. 126 + 813 SKY
– In streaming sul nostro sito www.arsantiquasrl.com e sui nostri social Facebook e Youtube
Tutte le opere proposte da Ars Antiqua sono vendute corredate di certificato di autenticità a norma di legge e accurata scheda di approfondimento.
È possibile vedere direttamente le opere presso la galleria showroom di Milano, in via Pisacane 55 e 57.
Organizziamo personalmente trasporti e consegne delle opere, sia per l'Italia che per l'estero.
Scena tratta dal Barbiere di Siviglia
Olio su tela, cm 77 x 62
Firmato in basso a sinistra “G. Cavarretta”
L’opera in esame è da attribuire alla mano del pittore napoletano Giuseppe Cavarretta (Napoli, 1830 – 1891). Formatosi all’Accademia locale che gli attribuì importanti riconoscimenti, soggiornò a più riprese in Sicilia vicino a Barletta lavorando come pittore e decoratore. Successivamente si stabilì definitivamente nella sua città natia, Napoli, dove si dedicò principalmente alla pittura storico-romantica e di costume come testimonia Salvatore Rosa giovinetto, già nella reggia di Capodimonte, e i suoi dipinti derivati dai Promessi Sposi di Manzoni, da spettacoli teatrali (soprattutto di Carlo Goldoni) e da opere liriche, in particolare dal Barbiere di Siviglia, come testimonia anche la tela qui analizzata.
Il dipinto infatti è tratto proprio dalla celebre opera in due atti di Gioachino Rossini, presentata per la prima volta il 20 febbraio 1816 al Teatro Argentina a Roma, nel periodo del carnevale, con il titolo Almaviva, o sia l'inutile precauzione. Tratto dalla commedia omonima francese di Beaumarchais, l’opera buffa parla delle vicende amorose del Conte d’Almaviva e della bella Rosina. Inizialmente la rappresentazione di Rossini non venne accolta calorosamente, poiché nel pubblico si trovavano molti sostenitori del 'vecchio' maestro Paisiello, il quale aveva già realizzato una prima versione del Barbiere di Siviglia nel 1782. Tuttavia, il giorno successivo, alla seconda rappresentazione, la serata mutò in un altrettanto clamoroso trionfo. L'opera di Rossini oscurò ben presto quella di Paisiello, divenendo non solo la più famosa del compositore pesarese, ma anche l'opera buffa per antonomasia ed ancora oggi è tra quelle maggiormente eseguite nei teatri di tutto il mondo.
Cavarretta in questa tela di pregevole qualità pone al centro la bella Rosina che, elegantemente abbigliata secondo la moda spagnola dell’epoca, porge discretamente un bigliettino al barbiere Figaro, "factotum" della città, nonché messaggero dell’amato della fanciulla, il conte d’Almaviva. Il barbiere indossa il tipico abito spagnolo maschile e si protende verso di lei sussurrandole le parole suggerite dal conte, attento a non farsi sentire da Don Bartolo, anziano tutore della ragazza. Una calda luce diffusa illumina la stanza e pone ulteriormente in evidenza i due protagonisti. L’ambientazione domestica in cui si svolge la scena viene descritta dal Cavarretta minuziosamente a partire dal pavimento piastrellato, sapientemente rappresentato in prospettiva, dalla sedia su cui è stato adagiato un panno, all’elegante trumeau delineato sullo sfondo caratterizzato da un clipeo centrale raffigurante un giocoso amorino. Accuratamente descritto è anche il pianoforte rappresentato sulla destra su cui sono ancora aperti gli spartiti, nonché la carta da parati decorata con raffinate composizioni floreali. Il dipinto risulta sapientemente studiato sia nella composizione che negli accostamenti cromatici e colpisce la maestria del Cavarretta nel definire le figure e le vesti dei personaggi di cui rende perfettamente la consistenza materica delle stoffe. L’artista infatti poneva particolare attenzione ai costumi di scena, come dimostra la sua produzione di figurini teatrali ad acquarello attualmente conservati all’Archivio Storico Ricordi.
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Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 300 per 15 mesi.
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