Scuola genovese del XVII secolo, Putti musicanti




















in vendita
- Epoca : 17° secolo -1600
- Stile : Altri stili
- Altezza : 66cm
- Larghezza : 55cm
- Materiale : Olio su tela
- Prezzo: 3600€
- antiquario
Ars Antiqua srl - Telefono: +39 02 29529057
- Cellulare: 393664680856
- Milano,Italy
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Descrizione Dettagliata
Scuola genovese, XVII secolo
Putti musicanti
Olio su tela, cm 66 x 55
La tela vede raffiguranti putti alati candidamente adagiati su nuvole vaporose e intenti a eseguire un concerto, come si evince dallo spartito musicale tenuto aperto alla pagina del sonetto da uno dei bambini e dal tentativo di intonare il canto con la tromba, il violino e il mandolino da parte degli altri angioletti.
Sotto le variate spoglie di spiritelli, amorini, genietti o di cherubini, i putti, ispirati all’arte antica romana, hanno trovato ampia diffusione soprattutto a partire dal Rinascimento, ampiamente sfruttati nellìarte decorativa durante il Sei e il Settecento, con funzioni allegoriche, e caratterizzando in vario modo l’arte profana e quella sacra.
L’impostazione ricorda molto l’opera di medesimo soggetto del genovese Valerio Castello (1624-1659), appassionato frescante di putti, emblema della sua poetica intesa a sostituire l’ideale classico della bellezza con quello della grazia delicata e capricciosa. Da elementi decorativi quasi immancabili nelle composizioni del pittore a colmare spazi di contorno, i putti finirono per divenire soggetti autonomi per arricchire in funzione di sovrapporte la decorazione dei nobili palazzi genovesi. Castello ne dipinse numerosi esemplari, nelle loro numerose varianti e sul suo esempio altrettanto fecero i suoi allievi e seguaci, per soddisfare le richieste dovute alla diffusione di un gusto ormai generalizzato, tanto da divenire carattere inconfondibile del barocco genovese. I volti paffuti e le teste ricciolute, con i capelli mossi da un’impalpabile brezza, si osservano anche nel dipinto raffigurante Putto con strumento musicale (Collezione Privata). Infine, la tela dell’allievo già di Giovanni Andrea de Ferrari e successivamente del castello, Giovanni Battista Merano (1632-1698), Angioletti cantori in Collezione Zerbone, presenta affinità di impostazione e fisionomia con la presente opera.
Con Ars Antiqua è possibile dilazionare tutti gli importi fino a € 7.500 a TASSO ZERO, per un totale di 15 RATE.
Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 300 per 15 mesi.
Es. Tot. € 3.600 = Rata mensile € 720 per 5 mesi.
Per importi superiori a € 7.500 o per una maggiore dilazione nel tempo (oltre 15 rate), possiamo fornire un pagamento personalizzato.
Contattaci direttamente per avere il miglior preventivo.
DIRETTA TV
– DOMENICA 17.00 – 21.00 Dig.terr. 126 + 813 SKY
– In streaming sul nostro sito www.arsantiquasrl.com e sui nostri social Facebook e Youtube
Tutte le opere proposte da Ars Antiqua sono vendute corredate di certificato di autenticità a norma di legge e accurata scheda di approfondimento.
È possibile vedere direttamente le opere presso la galleria showroom di Milano, in via Pisacane 55 e 57.
Organizziamo personalmente trasporti e consegne delle opere, sia per l'Italia che per l'estero.
Putti musicanti
Olio su tela, cm 66 x 55
La tela vede raffiguranti putti alati candidamente adagiati su nuvole vaporose e intenti a eseguire un concerto, come si evince dallo spartito musicale tenuto aperto alla pagina del sonetto da uno dei bambini e dal tentativo di intonare il canto con la tromba, il violino e il mandolino da parte degli altri angioletti.
Sotto le variate spoglie di spiritelli, amorini, genietti o di cherubini, i putti, ispirati all’arte antica romana, hanno trovato ampia diffusione soprattutto a partire dal Rinascimento, ampiamente sfruttati nellìarte decorativa durante il Sei e il Settecento, con funzioni allegoriche, e caratterizzando in vario modo l’arte profana e quella sacra.
L’impostazione ricorda molto l’opera di medesimo soggetto del genovese Valerio Castello (1624-1659), appassionato frescante di putti, emblema della sua poetica intesa a sostituire l’ideale classico della bellezza con quello della grazia delicata e capricciosa. Da elementi decorativi quasi immancabili nelle composizioni del pittore a colmare spazi di contorno, i putti finirono per divenire soggetti autonomi per arricchire in funzione di sovrapporte la decorazione dei nobili palazzi genovesi. Castello ne dipinse numerosi esemplari, nelle loro numerose varianti e sul suo esempio altrettanto fecero i suoi allievi e seguaci, per soddisfare le richieste dovute alla diffusione di un gusto ormai generalizzato, tanto da divenire carattere inconfondibile del barocco genovese. I volti paffuti e le teste ricciolute, con i capelli mossi da un’impalpabile brezza, si osservano anche nel dipinto raffigurante Putto con strumento musicale (Collezione Privata). Infine, la tela dell’allievo già di Giovanni Andrea de Ferrari e successivamente del castello, Giovanni Battista Merano (1632-1698), Angioletti cantori in Collezione Zerbone, presenta affinità di impostazione e fisionomia con la presente opera.
Con Ars Antiqua è possibile dilazionare tutti gli importi fino a € 7.500 a TASSO ZERO, per un totale di 15 RATE.
Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 300 per 15 mesi.
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