Scuola lombardo-veneta del XVI secolo, Sacra Famiglia

















in vendita
- Epoca : 16° secolo - 1500
- Stile : Altri stili
- Altezza : 98cm
- Larghezza : 141cm
- Materiale : Olio su tela
- antiquario
Ars Antiqua srl - Telefono: +39 02 29529057
- Cellulare: 393664680856
- Milano,Italy
- Contatta l'antiquario
- Fai un'offerta
- Vedi tutti gli oggetti
- Stampa
Descrizione Dettagliata
Scuola lombardo-veneta, seconda metà del XVI secolo
Sacra Famiglia
Olio su tela, cm 98 x 141
Cornice, cm 130 x 171
Il vivace raccoglimento del presente dipinto, di straordinario trasporto nella giovialità del Bambino che corre verso la Madre, onora l’origine del nome di Giuseppe, parendone quasi una parafrasi: “Dio aggiunga”. L’origine ebraica del suo nome ne indica l’ingresso nella vita di Gesù, amorevolmente adottato e accudito come se fosse figlio suo. Giuseppe discendeva dalla stirpe di Davide, al pari di Maria, ma la sua fu solo una nobiltà nominale: si dedicò all’artigianato, divenendo futuro patrono di falegnami, ebanisti e carpentieri. Nel dipinto esaminato si figura il piccolo Gesù balzante improvvisamente dal suo grembo per correre in quello della madre, che si accinge ad allattarlo, mentre il santo si preoccupa del precario equilibrio e dei trucioli di legna che il Figlio va calpestando.
Le specifiche del dipinto, di brillante pennellata, strutturano il particolareggiato primo piano in cui l’artista presenta la sacra famiglia. Il rosato gioco di ombre, evanescenti e calde, tridimensiona il gruppo in un gioco di spinte concentriche volte verso il Figlio. Il fatto che Questi non si trovi all’esatto centro della tela favorisce l’intento corale dell’artista o del committente che comandò l’iconografia: una visione preferenziale su una tenera e quotidiana scenetta famigliare, omaggiata da un angioletto che poggia sulla spalla di Giuseppe una manina stringente il noto bastone fiorito. Le evidenze stilistiche e formali consentono di collocare la scena nell’ambito veneto-lombardo di secondo Seicento, ricalcante la lezione bergamasca compresa tra il Moroni, il Salmeggia e il Cavagna. Gian Paolo Lolmo (c.1550-1593), in particolare, colmò il vuoto intercorso tra la morte del primo e le successive giovani leve. Sebbene non accertata, la dipendenza dal Moroni confluì in questo artista soltanto in un’interpretazione in senso disegnativo dei suoi modelli, e mai in una sua diretta imitazione. Lolmo recepì sia gli influssi di Giulio Campi che di Girolamo Muziano, mediando, come notò il Ticozzi, minori influssi veneti per il tramite di opere presenti in Lombardia, quale ad esempio accadde per il Cristo risorto di Tiziano in S. Nazaro e Celso bresciana e altri dipinti di Leandro Bassano, sui quali Lolmo mutuò i suoi Alessandro Alberti e Paolo Berlendis, il tempo della Controriforma potrebbe chiarire la vena figurativa di Lolmo, in ragione della sua alta carica di devozione. Il corposo plasticismo del presente ricalca più da vicino quello offerto da Lolmo nel Madonna con Bambino e San Giovannino in collezione privata brasiliana, in cui si registra peraltro una simile agitazione di Gesù. La più alta data di questo dipinto si giustifica nel colorismo stemperato, figlio del tardo rinascimento-incipiente clima barocco. È plausibile, a questo proposito, che l’artista abbia conosciuto anche la prima opera di Enea Salmeggia (1565/70-1626), richiamata soprattutto in riferimento al suo Martirio di S. Andrea apostolo conservato presso la chiesa di Santa Maria della Consolazione milanese (1604). I riferimenti a Lolmo sono comunque maggiori: si consideri a questo proposito il dipinto con Vergine e Bambino con Santi Rocco e Sebastiano della chiesa di Santa Maria Maggiore di Bergamo (1587), grandiosa opera del pittore, tra le massime riconosciute per merito del Tassi all’interno della chiesa.
Con Ars Antiqua è possibile dilazionare tutti gli importi fino a € 5.000 a TASSO ZERO, per un totale di 12 RATE.
Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 375 per 12 mesi.
Es. Tot. € 3.600 = Rata mensile € 720 per 5 mesi.
Per importi superiori a € 5.000 o per una maggiore dilazione nel tempo (oltre 12 rate), possiamo fornire un pagamento personalizzato.
Contattaci direttamente per avere il miglior preventivo.
DIRETTA TV
– DOMENICA 17.00 – 21.00 Dig.terr. 126 + 813 SKY
– In streaming sul nostro sito www.arsantiquasrl.com e sui nostri social Facebook e Youtube
Tutte le opere proposte da Ars Antiqua sono vendute corredate di certificato di autenticità a norma di legge e accurata scheda di approfondimento.
È possibile vedere direttamente le opere presso la galleria showroom di Milano, in via Pisacane 55 e 57.
Organizziamo personalmente trasporti e consegne delle opere, sia per l'Italia che per l'estero.
Sacra Famiglia
Olio su tela, cm 98 x 141
Cornice, cm 130 x 171
Il vivace raccoglimento del presente dipinto, di straordinario trasporto nella giovialità del Bambino che corre verso la Madre, onora l’origine del nome di Giuseppe, parendone quasi una parafrasi: “Dio aggiunga”. L’origine ebraica del suo nome ne indica l’ingresso nella vita di Gesù, amorevolmente adottato e accudito come se fosse figlio suo. Giuseppe discendeva dalla stirpe di Davide, al pari di Maria, ma la sua fu solo una nobiltà nominale: si dedicò all’artigianato, divenendo futuro patrono di falegnami, ebanisti e carpentieri. Nel dipinto esaminato si figura il piccolo Gesù balzante improvvisamente dal suo grembo per correre in quello della madre, che si accinge ad allattarlo, mentre il santo si preoccupa del precario equilibrio e dei trucioli di legna che il Figlio va calpestando.
Le specifiche del dipinto, di brillante pennellata, strutturano il particolareggiato primo piano in cui l’artista presenta la sacra famiglia. Il rosato gioco di ombre, evanescenti e calde, tridimensiona il gruppo in un gioco di spinte concentriche volte verso il Figlio. Il fatto che Questi non si trovi all’esatto centro della tela favorisce l’intento corale dell’artista o del committente che comandò l’iconografia: una visione preferenziale su una tenera e quotidiana scenetta famigliare, omaggiata da un angioletto che poggia sulla spalla di Giuseppe una manina stringente il noto bastone fiorito. Le evidenze stilistiche e formali consentono di collocare la scena nell’ambito veneto-lombardo di secondo Seicento, ricalcante la lezione bergamasca compresa tra il Moroni, il Salmeggia e il Cavagna. Gian Paolo Lolmo (c.1550-1593), in particolare, colmò il vuoto intercorso tra la morte del primo e le successive giovani leve. Sebbene non accertata, la dipendenza dal Moroni confluì in questo artista soltanto in un’interpretazione in senso disegnativo dei suoi modelli, e mai in una sua diretta imitazione. Lolmo recepì sia gli influssi di Giulio Campi che di Girolamo Muziano, mediando, come notò il Ticozzi, minori influssi veneti per il tramite di opere presenti in Lombardia, quale ad esempio accadde per il Cristo risorto di Tiziano in S. Nazaro e Celso bresciana e altri dipinti di Leandro Bassano, sui quali Lolmo mutuò i suoi Alessandro Alberti e Paolo Berlendis, il tempo della Controriforma potrebbe chiarire la vena figurativa di Lolmo, in ragione della sua alta carica di devozione. Il corposo plasticismo del presente ricalca più da vicino quello offerto da Lolmo nel Madonna con Bambino e San Giovannino in collezione privata brasiliana, in cui si registra peraltro una simile agitazione di Gesù. La più alta data di questo dipinto si giustifica nel colorismo stemperato, figlio del tardo rinascimento-incipiente clima barocco. È plausibile, a questo proposito, che l’artista abbia conosciuto anche la prima opera di Enea Salmeggia (1565/70-1626), richiamata soprattutto in riferimento al suo Martirio di S. Andrea apostolo conservato presso la chiesa di Santa Maria della Consolazione milanese (1604). I riferimenti a Lolmo sono comunque maggiori: si consideri a questo proposito il dipinto con Vergine e Bambino con Santi Rocco e Sebastiano della chiesa di Santa Maria Maggiore di Bergamo (1587), grandiosa opera del pittore, tra le massime riconosciute per merito del Tassi all’interno della chiesa.
Con Ars Antiqua è possibile dilazionare tutti gli importi fino a € 5.000 a TASSO ZERO, per un totale di 12 RATE.
Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 375 per 12 mesi.
Es. Tot. € 3.600 = Rata mensile € 720 per 5 mesi.
Per importi superiori a € 5.000 o per una maggiore dilazione nel tempo (oltre 12 rate), possiamo fornire un pagamento personalizzato.
Contattaci direttamente per avere il miglior preventivo.
DIRETTA TV
– DOMENICA 17.00 – 21.00 Dig.terr. 126 + 813 SKY
– In streaming sul nostro sito www.arsantiquasrl.com e sui nostri social Facebook e Youtube
Tutte le opere proposte da Ars Antiqua sono vendute corredate di certificato di autenticità a norma di legge e accurata scheda di approfondimento.
È possibile vedere direttamente le opere presso la galleria showroom di Milano, in via Pisacane 55 e 57.
Organizziamo personalmente trasporti e consegne delle opere, sia per l'Italia che per l'estero.