XIX secolo, Le tre Grazie in alabastro











in vendita
- Epoca : 19° secolo - 1800
- Stile : Altri stili
- Altezza : 33cm
- Larghezza : 18cm
- Profondità : 13cm
- Materiale : alabastro
- Prezzo: 1200€
- antiquario
Ars Antiqua srl - Telefono: +39 02 29529057
- Cellulare: 393664680856
- Milano,Italy
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Descrizione Dettagliata
XIX secolo
Le tre Grazie
Alabastro cm H 33 - Base 18 x 13
Figlie del dio Zeus e della ninfa Eurinome, chiamate dai greci Cariti, erano le dee della gioia, del fascino e della bellezza. I loro nomi erano Aglaia, ‘colei che splende’, Eufrosine, ‘colei che porta gioia e letizia’, e Talia, ‘colei che porta fiori’. Le Grazie presiedevano ai banchetti, alle danze e alle riunioni degli dei, diffondendo gioia e amicizia tra dei e mortali. Spesso le dee accompagnavano Afrodite ed Eros, divinità che presiedevano l’Amore, e assieme alle Muse cantavano e danzavano per gli dei sul monte Olimpo al suono della lira suonata da Apollo. In alcune leggende Aglaia era sposa di Efesto, il fabbro degli dei. Esse donavano ad artisti e poeti, come le Muse, la capacità di creare bellissime opere d’arte. Venivano di solito raffigurate come giovani vergini danzanti e abbracciate a formare un cerchio. Famosi sono i versi di Ugo Foscolo, che compose per elogiare la leggiadra e morbida sensualità delle Tre Grazie scolpite da Antonio Canova:
Forse (o ch’io spero!) artefice di Numi,
nuovo meco darai spirito alle Grazie
ch’or di tua man sorgon dal marmo
Le tre Grazie
Alabastro cm H 33 - Base 18 x 13
Figlie del dio Zeus e della ninfa Eurinome, chiamate dai greci Cariti, erano le dee della gioia, del fascino e della bellezza. I loro nomi erano Aglaia, ‘colei che splende’, Eufrosine, ‘colei che porta gioia e letizia’, e Talia, ‘colei che porta fiori’. Le Grazie presiedevano ai banchetti, alle danze e alle riunioni degli dei, diffondendo gioia e amicizia tra dei e mortali. Spesso le dee accompagnavano Afrodite ed Eros, divinità che presiedevano l’Amore, e assieme alle Muse cantavano e danzavano per gli dei sul monte Olimpo al suono della lira suonata da Apollo. In alcune leggende Aglaia era sposa di Efesto, il fabbro degli dei. Esse donavano ad artisti e poeti, come le Muse, la capacità di creare bellissime opere d’arte. Venivano di solito raffigurate come giovani vergini danzanti e abbracciate a formare un cerchio. Famosi sono i versi di Ugo Foscolo, che compose per elogiare la leggiadra e morbida sensualità delle Tre Grazie scolpite da Antonio Canova:
Forse (o ch’io spero!) artefice di Numi,
nuovo meco darai spirito alle Grazie
ch’or di tua man sorgon dal marmo