XIX secolo, Scena di mercato a Porta Capuana














in vendita
- Epoca : 19° secolo - 1800
- Stile : Altri stili
- Altezza : 58cm
- Larghezza : 46cm
- Materiale : Olio su tela
- Prezzo: 1600€
- antiquario
Ars Antiqua srl - Telefono: +39 02 29529057
- Cellulare: 393664680856
- Milano,Italy
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Descrizione Dettagliata
XIX secolo
Scena di mercato a Porta Capuana
Olio su tela, cm 58 x 46
Con cornice cm 74 x 62
Firmato e datato in basso a destra J. Tietz, 1919
Il dipinto dal titolo Mercato di Porta Capuana, da cui è tratta la tela in esame, è uno dei capolavori di Vincenzo Migliaro (Napoli 1858 - 1938) diventato centrale nella produzione e nel percorso intrapreso dall’artista che fa dell’osservazione di Napoli il nodo essenziale della propria poetica. L’indagine della città fino a giungere nelle sue viscere lo induce a una totale compenetrazione nella sua identità. Il recupero di quest’opera, pubblicata da Vittorio Pica in un articolo di critica comparso su «Emporium» nel 1916, permette di capire come fin da allora il celebre dipinto fosse stato oggetto di riproduzioni e appassionate citazioni, quale è il caso della nostra opera, datata 1919. Migliaro è il pittore dei carnevali, delle donne languidamente accoglienti, delle immagini di una Napoli dipinta attraverso una pennellata allungata e approssimata o analizzata con accanimento fiammingo, di brani di natura intensamente luminosa e di frammenti urbani strizzati nel buio. Nell’ultimo intenso raggio di sole calante, il mercato chiassoso, che si svolge addosso e intorno alla porta di fine Quattrocento, offre all’artista l’occasione di appuntare e delineare la miriade di tipi umani che contribuiscono alla raffigurazione di un vero e proprio spaccato di vita popolare.
L’indugiare strettamente analitico di uomini e cose, la scrittura fiamminga ad inchiostro di quel dipinto e modello sono qui attenuati dallo studio della luce, che morbidamente diviene filtro di una nuova visione, in cui prevalgono i toni argentei dei grigi.
Su Migliaro, Pica scrisse: “Fino dalle sue prime prove, che richiamarono subito, per una loro nota nuova e tutta propria, l’attenzione dei competenti su di lui e lo fecero, diciottenne appena, vincitore di un concorso nazionale, egli si applicò a raffigurare sulla tela o sulla carta, con segno minuzioso e leggiadro e con colorazione calda e smagliante, se anche talvolta un po’ troppo bituminosa, i tipi, specie femminili, della plebe napoletana, accortamente precisati nelle attitudini caratteristiche delle persone e nelle espressioni rivelatrici dei volti e gli episodi movimentati della vita per le strade, sotto i più vari effetti di luce diurna o serotina”(Pica 1916, p. 183).
La firma apposta al dipinto reca la scritta “J. Tietz 1919”; questo potrebbe essere uno dei tanti pseudonimi di Adolf Kaufmann (Troppau, 1848 – Vienna, 1916), anche se la data di morte del pittore è antecedente a quella riportata sul dipinto, si potrebbe trattare di un seguace o emulatore.
Con Ars Antiqua è possibile dilazionare tutti gli importi fino a € 7.500 a TASSO ZERO, per un totale di 15 RATE.
Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 300 per 15 mesi.
Es. Tot. € 3.600 = Rata mensile € 720 per 5 mesi.
Per importi superiori a € 7.500 o per una maggiore dilazione nel tempo (oltre 15 rate), possiamo fornire un pagamento personalizzato.
Contattaci direttamente per avere il miglior preventivo.
DIRETTA TV
– DOMENICA 17.00 – 21.00 Dig.terr. 126 + 813 SKY
– In streaming sul nostro sito www.arsantiquasrl.com e sui nostri social Facebook e Youtube
Tutte le opere proposte da Ars Antiqua sono vendute corredate di certificato di autenticità a norma di legge e accurata scheda di approfondimento.
È possibile vedere direttamente le opere presso la galleria showroom di Milano, in via Pisacane 55 e 57.
Organizziamo personalmente trasporti e consegne delle opere, sia per l'Italia che per l'estero.
Scena di mercato a Porta Capuana
Olio su tela, cm 58 x 46
Con cornice cm 74 x 62
Firmato e datato in basso a destra J. Tietz, 1919
Il dipinto dal titolo Mercato di Porta Capuana, da cui è tratta la tela in esame, è uno dei capolavori di Vincenzo Migliaro (Napoli 1858 - 1938) diventato centrale nella produzione e nel percorso intrapreso dall’artista che fa dell’osservazione di Napoli il nodo essenziale della propria poetica. L’indagine della città fino a giungere nelle sue viscere lo induce a una totale compenetrazione nella sua identità. Il recupero di quest’opera, pubblicata da Vittorio Pica in un articolo di critica comparso su «Emporium» nel 1916, permette di capire come fin da allora il celebre dipinto fosse stato oggetto di riproduzioni e appassionate citazioni, quale è il caso della nostra opera, datata 1919. Migliaro è il pittore dei carnevali, delle donne languidamente accoglienti, delle immagini di una Napoli dipinta attraverso una pennellata allungata e approssimata o analizzata con accanimento fiammingo, di brani di natura intensamente luminosa e di frammenti urbani strizzati nel buio. Nell’ultimo intenso raggio di sole calante, il mercato chiassoso, che si svolge addosso e intorno alla porta di fine Quattrocento, offre all’artista l’occasione di appuntare e delineare la miriade di tipi umani che contribuiscono alla raffigurazione di un vero e proprio spaccato di vita popolare.
L’indugiare strettamente analitico di uomini e cose, la scrittura fiamminga ad inchiostro di quel dipinto e modello sono qui attenuati dallo studio della luce, che morbidamente diviene filtro di una nuova visione, in cui prevalgono i toni argentei dei grigi.
Su Migliaro, Pica scrisse: “Fino dalle sue prime prove, che richiamarono subito, per una loro nota nuova e tutta propria, l’attenzione dei competenti su di lui e lo fecero, diciottenne appena, vincitore di un concorso nazionale, egli si applicò a raffigurare sulla tela o sulla carta, con segno minuzioso e leggiadro e con colorazione calda e smagliante, se anche talvolta un po’ troppo bituminosa, i tipi, specie femminili, della plebe napoletana, accortamente precisati nelle attitudini caratteristiche delle persone e nelle espressioni rivelatrici dei volti e gli episodi movimentati della vita per le strade, sotto i più vari effetti di luce diurna o serotina”(Pica 1916, p. 183).
La firma apposta al dipinto reca la scritta “J. Tietz 1919”; questo potrebbe essere uno dei tanti pseudonimi di Adolf Kaufmann (Troppau, 1848 – Vienna, 1916), anche se la data di morte del pittore è antecedente a quella riportata sul dipinto, si potrebbe trattare di un seguace o emulatore.
Con Ars Antiqua è possibile dilazionare tutti gli importi fino a € 7.500 a TASSO ZERO, per un totale di 15 RATE.
Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 300 per 15 mesi.
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