XIX secolo, Statua equestre di Bartolomeo Colleoni











in vendita
- Epoca : 19° secolo - 1800
- Stile : Altri stili
- Altezza : 50cm
- Larghezza : 33cm
- Profondità : 16.5cm
- Materiale : Bronzo
- Prezzo: 2200€
- antiquario
Ars Antiqua srl - Telefono: +39 02 29529057
- Cellulare: 393664680856
- Milano,Italy
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Descrizione Dettagliata
XIX secolo
Statua equestre di Bartolomeo Colleoni
Bronzo e base in breccia verde, cm 50 x 33 x 16,5
L’opera in esame è una riproduzione dal celebre monumento equestre eseguito da Andrea del Verrocchio per il Campo San Zanipolo a Venezia tra il 1480 e il 1488. Raffigura il condottiero Bartolomeo Colleoni (1395/1400-1475), uno dei più intraprendenti capitani di ventura della Repubblica di Venezia del XV secolo, soprannominato dai propri soldati mercenari “invincibile”, impersonando il classico condottiero spavaldo ed audace, ricco di fascino e fierezza. Il tema della statua equestre è particolarmente diffuso nella scultura occidentale sin dall'arte greca. Dall'età imperiale romana questo soggetto assunse una funzione eroicizzante ma anche propagandistica che lo caratterizzerà fino al XX secolo. Condottieri più o meno famosi furono effigiati in tale veste; celebri sono gli esempi di Marco Aurelio, Napoleone e Garibaldi, numerose sono le opere di questo genere che ornano le principali piazze italiane ed estere.
La realizzazione di un monumento equestre, ad opera di uno dei maggiori artisti del Quattrocento, per il condottiero Bartolomeo Colleoni, morto pochi anni prima, fu decretata dalla Repubblica di Venezia nel 1479. L'anno successivo l'esecuzione fu affidata al fiorentino Andrea Verrocchio (Firenze, 1437 - Venezia, 1488). Iniziato nella città di Firenze, limitatamente al modello in cera, il monumento assunse alfine forma definitiva grazie ad Alessandro Leopardi, cui la Serenissima delegò di attendere al completamente dell’opera in bronzo, essendo nel frattempo morto il Verrocchio. Lorenzo di Credi, erede esecutivo del maestro, venne surclassato per motivi campanilistici. Il monumento, commemorativo, venne completato entro il 1488; le spoglie del condottiero trovarono invece posto nel mausoleo che l’Amadeo eseguì per il Colleoni nell’omonima cappella addossata alla chiesa di Santa Maria Maggiore di Bergamo. Per la realizzazione del gruppo il Verrocchio si ispirò alla statua equestre del Gattamelata di Donatello eseguita tra il 1446 e il 1453 per la piazza del Santo a Padova, all'antica statua di Marco Aurelio, ai cavalli di San Marco e al Regisole di Pavia, tenendo presenti anche opere pittoriche come l’affresco di Paolo Uccello in Santa Maria Novella rappresentante Giovanni Acuto. L'opera del Verrocchio è la prima statua equestre in bronzo a ritrarre una delle zampe del cavallo in posizione sollevata, sottolineando in questo modo il maestoso incedere dell'animale al passo.
Di notevole qualità appare la fusione di questo modello di classica memoria e nonché fedele ricostruzione storica, come tipico dello spirito ottocentesco. Assai dettagliata, fin nei minimi particolari, risulta la cesellatura del bronzo: l’armatura del condottiero, l'elmo, le briglie, la criniera, la coda, i paramenti del cavallo, il tutto atto a conferire immediatezza e vibrante luminosità alla scultura.
Le fonti raccontano che ai primi rintocchi funebri celebranti le gesta del Colleoni, seguirono vigorose cannonate esplose a Pontoglio, Brescia, Verona e Vicenza, e il campanile di San Marco suonò a lutto. Il vigoroso carisma del condottiero traspare scultoreamente nella fiera prestanza di questi, solidamente erto sulla groppa del cavallo, a sua volta nobilmente atteggiato per esaltare le virtù marziali e strategiche del cavaliere.
Discendente dei Guidotto e dei Medolago, il Colleoni nacque nel castello di Solza, in provincia di Bergamo, nel 1400. A seguito della conquista viscontea del castello di Trezzo, già possedimento di famiglia, Bartolomeo dovette fronteggiare la transitoria crisi ricercando favorevole sorte dal nulla e con le proprie armi. Forte del praticantato presso il regno di Napoli al seguito della regina Giovanna, il Colleoni fu infine posto al servizio della Repubblica Ambrosiana su consiglio dello stesso Sforza, sconfiggendo i Francesi a Bosco Marengo. Tornò quindi al servizio della Serenissima, risiedendo nel castello di Malpaga, collocato in provincia di Bergamo. Fondò anche due conventi a Martinengo, uno maschile e uno femminile, per adempiere ad un voto espresso dalla moglie Tisbe in punto di morte.
Con Ars Antiqua è possibile dilazionare tutti gli importi fino a € 7.500 a TASSO ZERO, per un totale di 15 RATE.
Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 300 per 15 mesi.
Es. Tot. € 3.600 = Rata mensile € 720 per 5 mesi.
Per importi superiori a € 7.500 o per una maggiore dilazione nel tempo (oltre 15 rate), possiamo fornire un pagamento personalizzato.
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– In streaming sul nostro sito www.arsantiquasrl.com e sui nostri social Facebook e Youtube
Tutte le opere proposte da Ars Antiqua sono vendute corredate di certificato di autenticità a norma di legge e accurata scheda di approfondimento.
È possibile vedere direttamente le opere presso la galleria showroom di Milano, in via Pisacane 55 e 57.
Organizziamo personalmente trasporti e consegne delle opere, sia per l'Italia che per l'estero.
Statua equestre di Bartolomeo Colleoni
Bronzo e base in breccia verde, cm 50 x 33 x 16,5
L’opera in esame è una riproduzione dal celebre monumento equestre eseguito da Andrea del Verrocchio per il Campo San Zanipolo a Venezia tra il 1480 e il 1488. Raffigura il condottiero Bartolomeo Colleoni (1395/1400-1475), uno dei più intraprendenti capitani di ventura della Repubblica di Venezia del XV secolo, soprannominato dai propri soldati mercenari “invincibile”, impersonando il classico condottiero spavaldo ed audace, ricco di fascino e fierezza. Il tema della statua equestre è particolarmente diffuso nella scultura occidentale sin dall'arte greca. Dall'età imperiale romana questo soggetto assunse una funzione eroicizzante ma anche propagandistica che lo caratterizzerà fino al XX secolo. Condottieri più o meno famosi furono effigiati in tale veste; celebri sono gli esempi di Marco Aurelio, Napoleone e Garibaldi, numerose sono le opere di questo genere che ornano le principali piazze italiane ed estere.
La realizzazione di un monumento equestre, ad opera di uno dei maggiori artisti del Quattrocento, per il condottiero Bartolomeo Colleoni, morto pochi anni prima, fu decretata dalla Repubblica di Venezia nel 1479. L'anno successivo l'esecuzione fu affidata al fiorentino Andrea Verrocchio (Firenze, 1437 - Venezia, 1488). Iniziato nella città di Firenze, limitatamente al modello in cera, il monumento assunse alfine forma definitiva grazie ad Alessandro Leopardi, cui la Serenissima delegò di attendere al completamente dell’opera in bronzo, essendo nel frattempo morto il Verrocchio. Lorenzo di Credi, erede esecutivo del maestro, venne surclassato per motivi campanilistici. Il monumento, commemorativo, venne completato entro il 1488; le spoglie del condottiero trovarono invece posto nel mausoleo che l’Amadeo eseguì per il Colleoni nell’omonima cappella addossata alla chiesa di Santa Maria Maggiore di Bergamo. Per la realizzazione del gruppo il Verrocchio si ispirò alla statua equestre del Gattamelata di Donatello eseguita tra il 1446 e il 1453 per la piazza del Santo a Padova, all'antica statua di Marco Aurelio, ai cavalli di San Marco e al Regisole di Pavia, tenendo presenti anche opere pittoriche come l’affresco di Paolo Uccello in Santa Maria Novella rappresentante Giovanni Acuto. L'opera del Verrocchio è la prima statua equestre in bronzo a ritrarre una delle zampe del cavallo in posizione sollevata, sottolineando in questo modo il maestoso incedere dell'animale al passo.
Di notevole qualità appare la fusione di questo modello di classica memoria e nonché fedele ricostruzione storica, come tipico dello spirito ottocentesco. Assai dettagliata, fin nei minimi particolari, risulta la cesellatura del bronzo: l’armatura del condottiero, l'elmo, le briglie, la criniera, la coda, i paramenti del cavallo, il tutto atto a conferire immediatezza e vibrante luminosità alla scultura.
Le fonti raccontano che ai primi rintocchi funebri celebranti le gesta del Colleoni, seguirono vigorose cannonate esplose a Pontoglio, Brescia, Verona e Vicenza, e il campanile di San Marco suonò a lutto. Il vigoroso carisma del condottiero traspare scultoreamente nella fiera prestanza di questi, solidamente erto sulla groppa del cavallo, a sua volta nobilmente atteggiato per esaltare le virtù marziali e strategiche del cavaliere.
Discendente dei Guidotto e dei Medolago, il Colleoni nacque nel castello di Solza, in provincia di Bergamo, nel 1400. A seguito della conquista viscontea del castello di Trezzo, già possedimento di famiglia, Bartolomeo dovette fronteggiare la transitoria crisi ricercando favorevole sorte dal nulla e con le proprie armi. Forte del praticantato presso il regno di Napoli al seguito della regina Giovanna, il Colleoni fu infine posto al servizio della Repubblica Ambrosiana su consiglio dello stesso Sforza, sconfiggendo i Francesi a Bosco Marengo. Tornò quindi al servizio della Serenissima, risiedendo nel castello di Malpaga, collocato in provincia di Bergamo. Fondò anche due conventi a Martinengo, uno maschile e uno femminile, per adempiere ad un voto espresso dalla moglie Tisbe in punto di morte.
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Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 300 per 15 mesi.
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