XVII secolo, Il trasporto delle ceneri del Battista a Genova




















in vendita
- Epoca : 17° secolo -1600
- Stile : Altri stili
- Altezza : 65.5cm
- Larghezza : 47cm
- Materiale : Olio su tela
- Prezzo: 1800€
- antiquario
Ars Antiqua srl - Telefono: +39 02 29529057
- Cellulare: 393664680856
- Milano,Italy
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Descrizione Dettagliata
XVII secolo
Il trasporto delle ceneri del Battista a Genova
Olio su tela, cm 65,5 x 47 – con cornice, cm 77,5 x 59
San Giovanni Battista è il patrono di Genova, la cui festa si festeggia il 23 giugno col grande falò di piazza Matteotti, seguito dalla tradizionale processione delle ceneri in mare il 24.
Nel presente dipinto è raffigurato uno dei momenti che hanno fatto del Santo il protettore della città.
Difatti il culto di Giovanni Battista ha origini antichissime. A Genova, se ne colgono le tracce già attorno al 1130. Molte volte, gli annalisti cittadini del Duecento ricordano le processioni effettuate in suo onore, generalmente per sedare marosi e tempeste. Tuttavia, è solo alla fine del Duecento che tale culto conosce un impulso decisivo grazie alla grande opera dell’arcivescovo Iacopo da Varazze. Nella sua “Istoria sive legenda translationis beatissimi Iohannis Baptiste” egli narra di come, nel corso della prima crociata, poco dopo la presa di Antiochia del giugno 1098, alcuni crociati genovesi, di ritorno in patria, fossero sbarcati nei pressi dell’antichissima città di Myra, in Anatolia, alla ricerca delle reliquie del beato Nicola. Trovando che i sacri resti erano già stati trafugati, i Genovesi si misero ugualmente a scavare sotto l’altare Santo, di fronte agli sguardi sconsolati dei monaci presenti. Poco dopo, s’imbatterono in una cassa marmorea che portarono di corsa alle proprie navi. Solo allora, i monaci confessarono loro, tra le lacrime, la reale consistenza del tesoro. Non si trattava, infatti, delle reliquie di Nicola, ma di un premio maggiore: le ceneri di san Giovanni Battista. I Genovesi non poterono che rallegrarsene: divisero il bottino tra le imbarcazioni e ripresero il mare, guadagnando il porto di Genova dopo aver superato i marosi e i venti contrari con la forza di una fede rinnovata. Le ceneri sarebbero giunte a Genova nel 1099, dopo tre mesi di viaggio. Nel 1299, nel bicentenario dell’arrivo delle ceneri, l’arcivescovo Porchetto Spinola approvò, dunque, la costituzione di una «consortia» (e, cioè di una confraternita) dedita esplicitamente al culto del santo; che aveva il compito di portare le reliquie al molo in caso di tempesta in mare. Il 13 febbraio del 1312, l’imperatore Enrico VII stabilì che chi avesse voluto pregare a suo vantaggio (e a suffragio dell’imperatrice Margherita, da poco defunta e sepolta in San Francesco di Castelletto a Genova) avrebbe dovuto recarsi presso l’altare del Battista: nel 1319, le reliquie furono portate in processione dalla parte guelfa, vincitrice sui ghibellini della Riviera di Ponente. Bisognerà attendere, però, il 1323 perché, su iniziativa di due privati cittadini – Benedetto e Nicolò Campanari (forse appartenenti alla «consortia» di recente approvazione) – le ceneri trovino accoglienza in una cappella apposita nella cattedrale, e il 1327 perché, per volontà dell’influente famiglia Fieschi, il Battista sia finalmente dichiarato «Patrem civitatis».
Soltanto nel XV secolo, le ceneri avrebbero acquisito un valore simbolico in ordine all’accrescimento della potenza genovese, venendo ospitate nella splendida cappella del Gagini, nella navata sinistra della cattedrale di San Lorenzo.
Nel Tesoro della Cattedrale di San Lorenzo a Genova, nella sala dedicata al Battista, sono tutt’oggi conservati alcuni dei tesori utilizzati per custodire le ceneri del santo negli anni tra cui l’Arca del Barbarossa, lo Stipo delle Ceneri e l’Arca Processionale.
L’episodio raffigurato nel presente dipinto è quindi il solenne sbarco delle ceneri a Genova avvenuto nel 1099 che sono attese dai cittadini della città e dal vescovo alle porte di San Lorenzo. Anche le bandiere delle navi, raffiguranti la bandiera di San Giorgio sono la conferma dell’identificazione della scena.
Con Ars Antiqua è possibile dilazionare tutti gli importi fino a € 5.000 a TASSO ZERO, per un totale di 12 RATE.
Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 375 per 12 mesi.
Es. Tot. € 3.600 = Rata mensile € 720 per 5 mesi.
Per importi superiori a € 5.000 o per una maggiore dilazione nel tempo (oltre 12 rate), possiamo fornire un pagamento personalizzato.
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– In streaming sul nostro sito www.arsantiquasrl.com e sui nostri social Facebook e Youtube
Tutte le opere proposte da Ars Antiqua sono vendute corredate di certificato di autenticità a norma di legge e accurata scheda di approfondimento.
È possibile vedere direttamente le opere presso la galleria showroom di Milano, in via Pisacane 55 e 57.
Organizziamo personalmente trasporti e consegne delle opere, sia per l'Italia che per l'estero.
Il trasporto delle ceneri del Battista a Genova
Olio su tela, cm 65,5 x 47 – con cornice, cm 77,5 x 59
San Giovanni Battista è il patrono di Genova, la cui festa si festeggia il 23 giugno col grande falò di piazza Matteotti, seguito dalla tradizionale processione delle ceneri in mare il 24.
Nel presente dipinto è raffigurato uno dei momenti che hanno fatto del Santo il protettore della città.
Difatti il culto di Giovanni Battista ha origini antichissime. A Genova, se ne colgono le tracce già attorno al 1130. Molte volte, gli annalisti cittadini del Duecento ricordano le processioni effettuate in suo onore, generalmente per sedare marosi e tempeste. Tuttavia, è solo alla fine del Duecento che tale culto conosce un impulso decisivo grazie alla grande opera dell’arcivescovo Iacopo da Varazze. Nella sua “Istoria sive legenda translationis beatissimi Iohannis Baptiste” egli narra di come, nel corso della prima crociata, poco dopo la presa di Antiochia del giugno 1098, alcuni crociati genovesi, di ritorno in patria, fossero sbarcati nei pressi dell’antichissima città di Myra, in Anatolia, alla ricerca delle reliquie del beato Nicola. Trovando che i sacri resti erano già stati trafugati, i Genovesi si misero ugualmente a scavare sotto l’altare Santo, di fronte agli sguardi sconsolati dei monaci presenti. Poco dopo, s’imbatterono in una cassa marmorea che portarono di corsa alle proprie navi. Solo allora, i monaci confessarono loro, tra le lacrime, la reale consistenza del tesoro. Non si trattava, infatti, delle reliquie di Nicola, ma di un premio maggiore: le ceneri di san Giovanni Battista. I Genovesi non poterono che rallegrarsene: divisero il bottino tra le imbarcazioni e ripresero il mare, guadagnando il porto di Genova dopo aver superato i marosi e i venti contrari con la forza di una fede rinnovata. Le ceneri sarebbero giunte a Genova nel 1099, dopo tre mesi di viaggio. Nel 1299, nel bicentenario dell’arrivo delle ceneri, l’arcivescovo Porchetto Spinola approvò, dunque, la costituzione di una «consortia» (e, cioè di una confraternita) dedita esplicitamente al culto del santo; che aveva il compito di portare le reliquie al molo in caso di tempesta in mare. Il 13 febbraio del 1312, l’imperatore Enrico VII stabilì che chi avesse voluto pregare a suo vantaggio (e a suffragio dell’imperatrice Margherita, da poco defunta e sepolta in San Francesco di Castelletto a Genova) avrebbe dovuto recarsi presso l’altare del Battista: nel 1319, le reliquie furono portate in processione dalla parte guelfa, vincitrice sui ghibellini della Riviera di Ponente. Bisognerà attendere, però, il 1323 perché, su iniziativa di due privati cittadini – Benedetto e Nicolò Campanari (forse appartenenti alla «consortia» di recente approvazione) – le ceneri trovino accoglienza in una cappella apposita nella cattedrale, e il 1327 perché, per volontà dell’influente famiglia Fieschi, il Battista sia finalmente dichiarato «Patrem civitatis».
Soltanto nel XV secolo, le ceneri avrebbero acquisito un valore simbolico in ordine all’accrescimento della potenza genovese, venendo ospitate nella splendida cappella del Gagini, nella navata sinistra della cattedrale di San Lorenzo.
Nel Tesoro della Cattedrale di San Lorenzo a Genova, nella sala dedicata al Battista, sono tutt’oggi conservati alcuni dei tesori utilizzati per custodire le ceneri del santo negli anni tra cui l’Arca del Barbarossa, lo Stipo delle Ceneri e l’Arca Processionale.
L’episodio raffigurato nel presente dipinto è quindi il solenne sbarco delle ceneri a Genova avvenuto nel 1099 che sono attese dai cittadini della città e dal vescovo alle porte di San Lorenzo. Anche le bandiere delle navi, raffiguranti la bandiera di San Giorgio sono la conferma dell’identificazione della scena.
Con Ars Antiqua è possibile dilazionare tutti gli importi fino a € 5.000 a TASSO ZERO, per un totale di 12 RATE.
Es. Tot. € 4.500 = Rata mensile € 375 per 12 mesi.
Es. Tot. € 3.600 = Rata mensile € 720 per 5 mesi.
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