Le sculture più antiche realizzate dall'uomo e passate nel tempo sono piccole statuette rudimentali scolpite, pietra o osso, che furono probabilmente utilizzate per pratiche magiche, ex voto, scambi, rituali che permettevano di effettuare transazioni con forze soprannaturali o sociali.
La Venere di Lespugue, sull'avorio mammut, è un bell'esempio. Alcune sculture più grandi sono sopravvissute ai millenni che ci separano dal loro creatore, come il bisonte di argilla grezza trovato nella grotta del Tuc d'Audoubert ad Ariège, i bassorilievi del rifugio roccioso dei Roc-aux-Sorciers a Vienna o i monoliti scolpiti di Gobekli Tepe in Turchia.
È probabile che esistessero anche oggetti modellati, nella terra, ma in assenza di tecniche di perpetuazione (cottura), questa rimane un'ipotesi. Altre sculture, come quelle dei Roc-aux-Sorciers, raffigurano animali selvatici, probabilmente rappresentazioni della dieta dei popoli dei cacciatori-raccoglitori magdaleniani.
Sebbene questo uso, probabilmente sciamanico, sia diminuito, la rappresentazione umana rimane un tema frequente degli scultori.
A seconda del tempo e della civiltà, gli artisti eseguirono queste figurine in modo realistico, o, al contrario, presero una maggiore libertà di interpretare il loro soggetto.